Decima vendemmia sull’isola di Gorgona, dove il vino lo producono i detenuti

Frescobaldi
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“Un progetto che ci rende ogni anno più orgogliosi e non smette mai di regalare emozioni”. Lamberto Frescobaldi, presidente della casa vinicola Marchesi Frescobaldi, non trattiene l’entusiasmo per la produzione enologica realizzata insieme ai detenuti dell’isola di Gorgona.

Un progetto di rieducazione arrivato al decimo anno. Anzi, sarebbe il caso di dire, alla decima annata, tappa celebrata con un’etichetta speciale: “È un vino inimitabile ed esclusivo in quanto simbolo di speranza e libertà”, afferma Frescobaldi.

Il piccolo vigneto di due ettari, esposto a est e protetto dai venti, consente una produzione limitata: da ogni vendemmia si possono ricavare soltanto 9mila bottiglie di bianco a base di Vermentino e Ansonica.

L’etichetta celebrativa riporta una “Lettera a Gorgona”, in cui si ringraziano direttori, autorità, polizia, educatori e quanti hanno unito forze e competenze per realizzare “un progetto sociale e giusto”. Tra le righe, si legge una dedica particolare “ai detenuti e agli enologi che si sono messi in gioco per imparare e insegnare un nuovo mestiere”.