Dlgs 231, Cartabia: “Una Commissione per tenerne vivo valore e cuore”

La ministra Cartabia all'Università Luiss
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Una Commissione ad hoc, un piccolo gruppo di lavoro presso il Ministero della giustizia che opererà per revisionare, correggere errori ma soprattutto per tenere vivo il valore e il cuore della legge 231/2001, che ha introdotto la responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato. 

A 20 anni dall’introduzione di una legge che ha rivoluzionato il sistema penale, la Ministra della Giustizia Marta Cartabia interviene durante un convegno presso l’Università Luiss sulla “Responsabilità da reato degli enti. Profili sostanziali e processuali”.

“Il decreto legislativo 231 ha segnato una svolta culturale, una cesura con quella tradizione millenaria che si basava sulla frase societas delinquere non potest. L’impegno di istituire una Commissione presso il Ministero ha come obiettivo quello di rinnovare per mantenere vivo il sistema penale” – ha specificato la ministra – “Lo strumento di cui disponiamo rappresenta un vero modello, un prodotto di esportazione di cui andare fieri”.

Il decreto 231 che come sottolineato dalla Guardasigilli ha funzionato da vero  proprio centro di irradiazione di nuova cultura esattamente come “prevenzione mediante organizzazione” ha portato risultati anche in altri settori dell’ordinamento. Una funzione quella preventiva che va senza subbio recuperata e che funge da “saldatura” tra l’evoluzione di un moderno concetto di governo dell’impresa e la struttura giuridica della responsabilità da reato, per consegnare in definitiva un modello disciplinare che dia risalto all’autoregolamentazione in funzione preventiva”.

Una rivoluzione quindi che guardando i dati tra il 2016 e il 2019 ha visto 2500 iscrizioni da parte di Enti nel registro degli indagati per responsabilità amministrativa. Le contestazioni in questo caso hanno riguardato per il 25% reati ambientali, subito dopo quelli per la violazione delle norme per la sicurezza del lavoro e poi iscrizioni per truffa ai danni dello stato o dell’Ue, corruzione (8%) e reati finanziari.

E su questo fronte, particolare importanza è stata dedicata dalla Ministra alle violazioni delle norme per la sicurezza del lavoro definendola vera e propria tragedia del Paese: “Alla sicurezza sul lavoro bisogna portare un’attenzione particolare. Il Governo è intervenuto anche recentemente aumentando ispettori e controlli, ma davvero in un’ottica virtuosa più che i controlli dall’esterno la legge 231 può dare un contributo enorme, è decisiva la prevenzione” – ha aggiunto ancora la Guardasigilli. E proprio guardando i dati che la ministra ha parlato anche della difficoltà di recupero degli stessi e per tale ragione ha chiosato: “Al Ministero stiamo predisponendo un’ipotesi di realizzazione di un nuovo dipartimento integralmente dedicato alla statistica e all’informatica, perché oggi i dati sono diventati un caposaldo di ogni tipo di azione”.