Eleonora Giorgi, l’esordio nella 50 km di marcia è da record

Eleonora Giorgi, marciatrice delle Fiamme Azzurre, conquista l'oro nella 50 km di marcia in Coppa Europa in Lituania
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Alla prima esperienza sulla 50 chilometri di marcia – la gara più lunga nel programma dell’atletica – Eleonora Giorgi si prende tutto: l’oro di Coppa Europa e il nuovo record continentale. 4 ore, 4 minuti e 50 secondi è un tempo che non sfigura nemmeno nella classifica maschile. Il nome della città dove si gareggia è Alytus (Lituania centrale), ma di brezza ce n’è veramente poca: la temperatura percepita si avvicina ai 30 gradi, di sicuro non quello che ci si augura alla partenza di una prova così faticosa.

Per di più “Ele”, un passato importante come specialista della 20 chilometri, è a un bivio: per i canoni imposti dai regolamenti negli ultimi anni, il suo stile risulta controverso. Ai ritmi che valgono le medaglie nella prova breve, le giurie storcono il naso: qualche avvertimento e troppe squalifiche che bruciano, maturate quando il traguardo era già in vista e per questo ancora più dolorose. Invece la “cinquanta” sembra una distanza cucita addosso alla marciatrice brianzola, perché i muscoli impongono andature più regolari e contenute: resta l’incognita del debutto, nell’occasione finora più importante nella stagione che porta ai Mondiali di Doha, in settembre.

Il talento della campionessa lombarda non è solo nelle gambe, lei si è laureata alla “Bocconi” in Economia Aziendale e Management: per di più a seguirla c’è Gianni Perricelli, un argento mondiale, un bronzo europeo e quattro Olimpiadi nella sua militanza da marciatore della Polizia Penitenziaria e ora transitato nei ruoli tecnici delle Fiamme Azzurre. Sulla carta è tutto quello che serve, poi però 50 chilometri bisogna farli tutti da sola: e la nostra “Ele” li percorre tutti in testa, dal primo all’ultimo metro. Nella prima parte di gara c’è la portoghese Ines Henriques a inseguirla, la primatista europea in carica e prima candidata alla vittoria: poi, quando comincia a perder terreno, le subentra Julia Takacs, spagnola di chiare origini ungheresi. Ma la fiamma azzurra è sempre avanti: solo gli ultimi 10 chilometri, quelli che per una neofita rappresentano sempre un’incognita, vedono la rivale iberica avvicinarsi. Chiude in 4h05’46”, anche lei sotto il precedente record europeo targato Henriques: ma l’azzurra è ancora in controllo della situazione e sale per due volte sul podio, per l’oro individuale e per il bronzo a squadre.

La gioia è tanta, i programmi ancora più chiari, perché Eleonora guarda subito al prossimo orizzonte: “Sono davvero contentissima, è un’esperienza fantastica – le sue parole a caldo – È stata una gara inaspettata perché è successo un po’ di tutto. Faceva anche caldo, pensavo fosse più fresco, e per questo cercavo di bere acqua in ogni giro. Mi ha fatto piacere che sul percorso ci fossero tanti italiani a fare il tifo. Sono partita veloce, con un passaggio a metà gara intorno alle due ore: è perché avevo in testa di fare un tempo vicino alle quattro ore. Poi ho avuto un po’ di crisi tra il 25° e il 35° chilometro. Quando ho visto la spagnola Takacs che recuperava ho stretto i denti: non è facile in un momento di crisi mantenere un ritmo costante. Ci tenevo veramente tanto a questa vittoria perché mi sono preparata bene e non vedevo l’ora di cantare l’inno italiano. È un primo posto che significa veramente tanto: sempre più donne si stanno cimentando in questa disciplina, oggi eravamo in 30 e spero che IAAF e CIO cambino idea e la possano inserire alle Olimpiadi di Tokyo. Adesso vediamo quanto tempo ci vuole per recuperare questa 50 km, poi parlerò con il mio allenatore Gianni Perricelli e capiremo il percorso verso i Mondiali di Doha. Il successo lo dedico a lui, perché mi è stato vicino in questi anni, durante le vittorie, ma anche durante le sconfitte. Ecco, appunto: se oggi ho vinto è perché sono passata attraverso tante sconfitte”. Appunto: ci sono a settembre i Mondiali di Doha, ma poi ci saranno i Giochi Olimpici di Tokyo? Eleonora e tutte le sue coraggiose compagne d’avventure lo meriterebbero davvero.