L’emergenza attraverso le emozioni dei ragazzi delle comunità
26 Marzo 2020
Raccontare le proprie emozioni e il proprio punto di vista da ragazzi, in una situazione inedita all’interno di un contesto già di restrizione, quello della comunità. Dare spazio alle speranze per il presente e a quelle che guardano al futuro, quando l’attuale emergenza sarà alle spalle. Questo l’obiettivo dell’iniziativa “Io resto in comunità. Le comunità per i minorenni al tempo del Coronavirus”, promossa dal Coordinamento nazionale per le Comunità per i minorenni (Cncm) e dall’agenzia di stampa Dire.
“In questo periodo d’isolamento, la vita all’interno delle nostre strutture si è fatta più complicata”, spiegano dal coordinamento. Anche perché l’emergenza legata alla pandemia costringe i ragazzi a interrompere ogni rapporto esterno: dagli affetti ai tirocini lavorativi, senza dimenticare lo sport e le attività ludiche.
Ma nella comunità ci sono anche gli educatori, chiamati a un ruolo fondamentale in questo momento. Eppure non immuni da paure e angosce legate al Coronavirus. Allora la terapia migliore, per giovani e adulti, è raccontare la vita all’interno, fatta di quotidianità ed emozioni, di momenti semplici e più complicati, di giochi e attività riscoperte. Dal punto di vista dei ragazzi.
Il progetto prevede lezioni telematiche di giornalismo e montaggio, grazie alla collaborazione con l’agenzia Dire e diregiovani.it, propedeutiche alla produzione di video realizzati con lo smartphone. L’obiettivo è quello di realizzare un connubio vincente tra creatività e racconto, esaltando le capacità dei ragazzi.
Lavorare insieme dividendosi o meno i compiti, la collaborazione con gli adulti, professionisti e non, le emozioni e le speranze. Ogni comunità potrà poi inviare i propri lavori che verranno diffusi attraverso i canali dell’agenzia e che andranno alle attività e alle voci degli studenti delle scuole di tutta Italia che hanno aderito al progetto “Lontani ma vicini”.
La foto di copertina è tratta da diregiovani.it