Emergenza Coronavirus:
per evitare rischi continuano
i processi a distanza
14 Marzo 2020

La Giustizia italiana continua a riorganizzarsi e a incrementare il ricorso a soluzioni innovative per rispondere all’emergenza dettata dalla diffusione del Coronavirus. In particolare, le tecnologie informatiche e telematiche costituiscono un utile strumento per proseguire l’attività giudiziaria a distanza così da evitare rischi di contagio.
Oggi al Tribunale di Bologna si è tenuta la prima udienza in videocollegamento: una convalida degli arresti con la procedura di giudizio fissata per il prossimo 27 aprile. Grazie ai sistemi di comunicazione messi a disposizione dal Ministero della Giustizia, come in un’aula ‘virtuale‘ del Tribunale, hanno potuto partecipare online, in collegamento in tempo reale e visibili su uno schermo, il giudice, il pubblico ministero, gli avvocati, l’imputato e le forze dell’ordine.
Ieri a Forlì è stata celebrata la prima udienza a distanza: grazie ad apposito collegamento in videoconferenza, l’autorità giudiziaria ha potuto comunicare con i carabinieri del comando locale e convalidare l’arresto di un 45enne che era stato fermato dai militari dopo aver violato gli arresti domiciliari e violentemente litigato con la ex compagna, alla quale aveva rubato dei gioielli.
A Treviso, in Veneto (una delle aree maggiormente colpite dalla crisi epidemiologica), lo scorso 11 marzo è stata, invece, comminata via Skype una condanna a 3 anni di reclusione, con rito abbreviato, a un giovane di 24 anni accusato di aver estorto e tentato di estorcere denaro ai genitori, di averli ripetutamente minacciati e picchiati per ottenere soldi necessari a comprarsi la droga.
Anche a Brescia si è registrata la prima convalida di arresto a distanza in tribunale. L’imputato era un tunisino di quarant’anni, fermato nei giorni scorsi con mezzo chilo di eroina sotto il maglione, che era collegato via Skype dal carcere di Brescia, mentre il legale e il giudice si trovavano in tribunale.
Il Tribunale di Agrigento sta, invece, sperimentando l’uso della piattaforma telematica per comunicazioni on line per lo svolgimento delle udienze civili. Nei giorni scorsi, il giudice, Giovanna Claudia Ragusa, da remoto, ha incontrato virtualmente avvocati e parti presenti all’interno di un’aula del palazzo di giustizia per trattare una controversia in videoconferenza.