Esecuzione penale, i progetti con Cassa delle ammende

Palazzo del Ministero della Giustizia via Arenula Roma - Foto di Doriano Ciardo
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Prevenire il rischio suicidario e il disagio psichico in carcere e migliorare la qualità delle attività trattamentali per le persone in esecuzione penale esterna. Questi i due obiettivi dei programmi per l’inclusione sociale delle persone detenute e sottoposte a misure di comunità, approvati dall’Amministrazione della giustizia in collaborazione con le Regioni e Cassa delle ammende.

Ammontano a 3.293.685 Euro i fondi stanziati, in particolare, per i progetti “Integrando e Construere, gestiti rispettivamente dalla direzione generale Detenuti e trattamento (Dap) e dalla direzione generale per l’Esecuzione penale esterna e la messa alla prova (Dgmc).

Il progetto Integrando punta all’inclusione sociale delle persone detenute straniere, con uno stanziamento di risorse per favorire una maggior presenza di mediatori culturali. Sul fronte della prevenzione del fenomeno dei suicidi, prevede un rafforzamento di personale esperto.

Il progetto Construere si inserisce nell’ampio processo di riforma avviato con il decreto legislativo 150 del 2022 e il relativo sistema delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi. Con i fondi stanziati si favorisce la sottoscrizione di convenzioni con professionisti esperti che si occupino delle attività trattamentali per le persone in esecuzione penale esterna.

I programmi si inseriscono nell’ambito del protocollo attuativo stipulato il 28 giugno 2022 tra il Ministero, la Conferenza delle Regioni e Province autonome e Cassa delle ammende.

Oltre a “Integrando” e “Construere“, sono stati approvati altri 4 programmi realizzati tra Regioni, Prap e Uiepe in Sicilia, Emilia-Romagna, Liguria e Campania, con un investimento complessivo di 20.662.100 Euro per il triennio 2023-2025.