Europei di figura, Rizzo e la danza di bronzo a Minsk

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Il podio della categoria danza agli Europri di Minsk: Alexandra Stepanova e Ivan Bukin (Russia); Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron (Francia); Charlene Guignard e Marco Fabbri (Italia)
Charlène Guignard e Marco Fabbri mostrano la medaglia di bronzo e la bandiera italiana

Europei di figura nel segno delle Fiamme Azzurre: a Minsk dove la scorsa settimana i pattinatori della Polizia Penitenziaria hanno impreziosito con splendide medaglie di bronzo il bilancio della spedizione italiana. Se la medaglia di Charlène Guignard e Marco Fabbri era in parte attesa, dopo il terzo posto ottenuto nella finale del Grand Prix Isu a Vancouver, il metallo strappato da Matteo Rizzo nel singolo è stato frutto di una straordinaria rimonta.

Lezione numero uno: come ti vinco il bronzo dopo essere stato decimo al termine del programma “corto”. Concluso il primo parziale con dieci punti di distacco dalla zona podio, Matteo ha messo sul ghiaccio della Minsk Arena tutta la sua voglia di riscatto durante l’esercizio libero: non che lo “short program” fosse stato macchiato di particolari errori, ma un ragazzo di vent’anni – alle prime uscite nella categoria assoluta dopo il bronzo iridato ottenuto da juniores a Sofia 2018 – è giusto che pattini con criterio e rispetto per i propri limiti nel corso degli obbligatori. Il capolavoro è arrivato dal “free skating”: freschezza, entusiasmo e determinazione, questa la miscela vincente. Ed anche un pizzico di buona sorte, perché la rimonta non sarebbe stata possibile senza gli errori dei campioni che lo precedevano in classifica: mai come in questa occasione, secondo la massima del grande Totò, è stata la somma a fare il totale. Senza considerare che il talento milanese ha avuto il coraggio di portare in pista un esercizio nuovo di zecca, su un medley dei Queen: quasi un azzardo, a questo punto della stagione, ma la giuria l’ha apprezzato e premiato, come la tribuna rapita dallo spettacolo. Il punteggio finale dà 247.08 per Rizzo: davanti solo il divino Javier Fernandez (271.59), forse all’ultima gara di una carriera inimitabile, con quella bandiera spagnola che accompagna il tricolore e valorizza una scuola mediterranea che ha scardinato gerarchie secolari. Perché quella in Bielorussia è la 111esima edizione della serie continentale e delle vecchie potenze resta solo l’argento del russo Aleksander Samarin (269.84). In chiave azzurra, il bronzo di Matteo segue l’argento datato 2009 di Samuel Contesti, un oriundo di scuola francese: per ritrovare una medaglia totalmente italiana in campo maschile bisogna risalire ai primi anni Cinquanta e al grande Carlo Fassi.

Meno di due ore dopo, in questo sabato glorioso, altre due fiamme azzurre salgono sul podio: sono Charlène Guignard e Marco Fabbri, coppia rivelazione di questa stagione nella danza su ghiaccio. Il bronzo di Vancouver, nella finale di Coppa del Mondo, non era stato un caso: la maturità raggiunta dal duo milanese, che fa coppia anche nella vita, ha trovato la sua prima consacrazione in una prova valida per il titolo. Il nuovo trionfo di Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron, i francesi ammirati e anche discussi per i loro programmi al limite tra la danza pura e l’artistico a coppie, era già scritto: come pure l’argento di Aleksandra Stepanova e Ivan Bukin, quell’immancabile scuola russa, sempre potentissima anche a livello di giurie (217.98 a 206.41 i totali a favore dei transalpini). E poi, a un battito di ciglia da quel traguardo dei 200 punti che rappresenta la porta del salotto buono della danza: 199.84 stavolta lo score di Charlène e Marco, comunque bravissimi.

Che dire di più? Intanto che i nostri ragazzi hanno indossato sul divano del “Kiss & Cry” una coccarda brunita, a ricordo della collega Sissy Trovato: un ricordo al quale si è associata anche la “capitana” Carolina Kostner, assente a Minsk perché in recupero da un doppio infortunio, ma sempre vicina alla sua nazionale e soprattutto alle Fiamme Azzurre. E poi che la Team Leader di questa fortunata spedizione azzurra era la nostra Anna Cappellini, che da ex campionessa europea e mondiale della danza ancora non ha appeso i pattini al fatidico chiodo: ma nell’occasione ha portato la sua capacità di far squadra ad un gruppo in crescita.