Detenuti e falegnami, ad Alessandria è possibile costruirsi un futuro

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Detenuti e falegnami, con un negozio dove esporre i prodotti realizzati, avendo anche la possibilità di proseguire nell’attività una volta terminata la pena.  Sono queste le opportunità offerte dalle strutture penitenziarie di Alessandria.

Elena Lombardi Vallauri, direttrice del carcere di Alessandria

Elena Lombardi Vallauri, direttrice di entrambi gli istituti, chiarisce gli aspetti dell’ iniziativa: “Il primo punto da rimarcare è quello della realizzazione di una attività professionale da sfruttare anche nel futuro, oltre a un impegno proficuo del tempo durante la permanenza negli istituti”.

“La falegnameria – continua la direttrice – nasce negli anni addietro, da una idea dell’ associazione ISES ed è poi cresciuta nel tempo. Vi possono lavorare sia coloro che si trovano nella sezione circondariale, ubicata in centro città, sia chi sconta la pena nella sezione reclusione San Michele. Parallelamente, è stato realizzato un negozio sociale, in ambienti che fanno parte della struttura di reclusione. Al suo interno viene promossa l’attività di artigianato del legno ma anche prodotti degli altri istituti penitenziari italiani, favorendo anche il collegamento fra istituti di pena e produttori della zona e la creazione di nuovi elaborati che impiegano la materia prima trattata dai detenuti”.

Al di fuori delle mura del carcere è prevista la possibilità di proseguire l’attività, perchè “è stata inaugurata una falegnameria esterna – precisa Lombardi Vallauri – che possa aiutare i detenuti che hanno finito di scontare la pena di proseguire l’attività“.

Il progetto ha interessato anche celebrità: “Va menzionato l’impegno degli attori di Casa Surace – conclude la direttrice – che hanno sposato la causa e incentivato la produzione di ben 500 mattarelli e 500 spianatoie in legno”.