Fase 2 contro il Coronavirus: le indicazioni per gli uffici giudiziari
4 Maggio 2020
Dal 12 maggio i responsabili degli uffici giudiziari, in accordo con le autorità sanitarie locali e i consigli dell’ordine degli avvocati e sempre nel costante confronto con le rappresentanze sindacali, dovranno individuare: le misure logistiche e operative relative alla gestione degli spazi lavorativi; gli orari di apertura al pubblico degli sportelli e il contingentamento dell’afflusso dell’utenza esterna anche adottando la formula della prenotazione; la possibilità per il personale di proseguire a lavorare in smart working ma anche di adottare gli altri strumenti contrattuali di organizzazione del lavoro, come turnazioni e rotazione dei servizi.
Queste alcune disposizioni contenute nella circolare del 2 maggio 2020, con cui il capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria Barbara Fabbrini – riassumendo quanto fatto finora dall’Amministrazione – ha fornito le indicazioni agli uffici giudiziari per supportare l’avvio della Fase 2 nel contrasto al Coronavirus.
La nuova fase, che scatterà il 12 maggio per concludersi il 31 luglio 2020 (termine fissato per la cessazione del periodo di “emergenza sanitaria”), delinea un “arco temporale di graduale ripresa delle attività degli uffici giudiziari”, durante cui i capi degli uffici “dovranno adottare misure organizzative, anche relative alla trattazione degli affari giudiziari, necessarie per consentire il rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie fornite dall’Autorità preposta e indicate dal Governo”.
Fondamentalmente la Fase 2 eredita tutte le misure già assunte nel periodo precedente e, considerata come “momento fisiologicamente transitorio”, inizia ad applicarle in forma meno stringente, facendo però tesoro dell’esperienza acquisita e delle modalità messe in campo per affrontare il periodo più difficile.
Che cosa è successo finora? Si è cercato di assicurare la prosecuzione delle attività indifferibili e urgenti nonostante una presenza contingentata e ridotta del personale (15%-25%), che ha comunque continuato a operare, adottando lo smart working come tipologia prevalente di servizio. E’ stata inoltre istituita una Unità di crisi e costanti sono state le call conference e le chat di informazione che il DOG ha intrattenuto con il territorio. Di grande utilità è stato il differimento dell’attività giudiziaria non urgente e la sospensione dei termini, dapprima fino al 22 marzo e successivamente spostato all’11 maggio.
Dal 12 maggio e fino al 31 luglio , sarà quindi necessario che i capi degli uffici giudiziari, nel quadro normativo dettato dall’articolo 83 del Decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, convertito con modifiche nella Legge n. 27 del 24 aprile 2020, traccino le linee per l’organizzazione procedimentale e processuale che consenta il mantenimento delle attività indifferibili e di quelle che via via i responsabili individueranno come ripristinabili.