“Protezione diritti transfrontalieri, l’Italia è all’avanguardia”

Vittorio Ferraresi
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L’importanza della tutela giuridica degli adulti vulnerabili nelle situazioni transfrontaliere, spesso anziani e persone in condizione di fragilità estrema; la valorizzazione della lotta internazionale alla contraffazione di farmaci e prodotti medicali e, infine, l’e-Justice, la giustizia digitale, che ha già e avrà un ruolo sempre più essenziale in tutto l’ambito della tutela dei diritti e dell’amministrazione giudiziaria dei processi.

Sono stati questi i temi portanti voluti dalla nuova presidenza portoghese dell’Ue, discussi oggi nella riunione informale del GAI, il Consiglio “Giustizia e affari interni” dei Ministri della Giustizia dell’Unione Europea.

Per l’Italia ha partecipato in videocollegamento il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, in sostituzione del ministro Alfonso Bonafede, impegnato per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Nel suo intervento, Ferraresi, ha sottolineato come la protezione transfrontaliera degli adulti vulnerabili sia un tema che merita di essere valorizzato in maniera strutturale perché nonostante i molti interventi normativi, manca tuttora un quadro uniforme nel settore della cooperazione giudiziaria civile e penale. “L’Italia – ha spiegato il sottosegretario – si è fatta negli anni portatrice di valori e di azioni concrete di supporto in questo settore, e ne è prova l’istituzione di un tavolo tecnico interdisciplinare sui diritti delle persone fragili. L’emergenza sanitaria mondiale ha fatto emergere con ancora più forza la necessità di lavorare in maniera sinergica su questi temi a livello internazionale anche in rapporto al tema degli indennizzi”.

Per quanto riguarda la contraffazione e il traffico di farmaci, di cui è stata evidenziata la pericolosità estrema per la salute dei cittadini e la scorrettezza commerciale, Ferraresi ha anche richiamato il ruolo di primo piano del nostro Paese che “si è fatto promotore già 20 anni fa della Risoluzione Falcone presso l’Onu, a cui hanno aderito 190 Paesi, che per prima ha valorizzato l’importanza del contrasto internazionale alla dimensione economica della criminalità organizzata e dell’approccio investigativo del “cerca il denaro”, funzionale anche all’identificazione delle infiltrazioni criminali nell’economia lecita”.

Infine, in relazione alla giustizia telematica, il sottosegretario ha precisato che “L’Italia ha ormai da anni avviato una serie di innovazioni in linea con l’orientamento dell’Unione Europea. Il processo di digitalizzazione – ha spiegato –  in quest’ultimo anno ha visto un’accelerazione senza precedenti e diventerà sempre più strategica anche a livello internazionale. Ma la giustizia digitale non è solo la trasposizione telematica dei processi – ha concluso –  ma un’attitudine nuova che deve rivestire tutti i livelli del settore, nella garanzia della trasparenza e dell’efficienza”.

Già prima dell’emergenza Covid, infatti in Italia era pienamente in funzione il Processo telematico civile, unito a una serie di misure che hanno garantito una significativa accelerazione dei procedimenti giudiziari. Le sopravvenute esigenze di distanziamento hanno determinato l’occasione per anticipare l’avvio del Processo telematico penale, anche attraverso la possibilità di depositare atti per via elettronica. E proprio pochi giorni fa è stata avviata la sperimentazione del processo telematico “bidirezionale”, che permetterà non solo di trasmettere, ma anche di consultare e ricevere atti da remoto.