Ferraresi alla cerimonia per il giuramento degli allievi della Polizia Penitenziaria

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“Lo Stato vuole e deve essere presente nel giorno che rappresenta per voi allievi la conclusione di un percorso formativo e l’inizio di un nuovo ciclo, quello che vi vedrà impegnati sul campo nella vostra attività lavorativa. Io sono onorato di condividere con voi e con le vostre famiglie l’emozione di questo momento speciale”. Queste le parole del sottosegretario Vittorio Ferraresi durante la cerimonia del giuramento del 173° corso di formazione degli allievi del corpo di Polizia Penitenziaria della scuola San Pietro Clarenza.

“Il 23 giugno 1992, alla commemorazione di Giovanni Falcone a Palermo, nel trigesimo della strage di Capaci, Polo Borsellino disse che la lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, ‘le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità’. Ebbene questo è un monito – ha aggiunto Ferraresi – che dovrà guidarvi nell’esercizio della vostra funzione, volta  a rafforzare il contesto sociale e culturale della legalità, nella consapevolezza che sanzione e rieducazione, devono camminare di pari passo così da rendere attuabile la sostanziale funzione risocializzante dell’esperienza della detenzione e il reinserimento in società del detenuto, per tendere sempre alla rieducazione della pena così come sancito dalla carta costituzionale, all’articolo 27. Articolo che deve essere per voi principio fondante”.

“Con il vostro lavoro rendete un servizio al Paese e, pertanto – ha continuato il sottosegretario – è compito nostro, quali istituzioni e governo, mettervi in condizione di operare al meglio assicurandovi adeguate dotazioni, infrastrutture e strumenti. L’evento di oggi, che vede protagonisti voi prima di tutto, fa ancora più saldo in me il convincimento dell’importanza della collaborazione e del sostegno reciproco che dobbiamo garantirci, perché solo così si potranno ottenere risultati nell’interesse della collettività nazionale. Per questo, vi ringrazio ulteriormente per l’invito e rivolgo a tutti voi la stima mia personale, quella del ministro Bonafede e dell’intero governo per il lavoro prezioso che con professionalità e dedizione svolgerete al servizio del Paese”.