Festa per calendario Penitenziaria “Grazie a voi cittadini più sicuri”

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“La Polizia Penitenziaria è una sintesi straordinaria di umanità, passione, professionalità, coraggio, discrezione. Gli appartenenti al Corpo sono servitori dello Stato, a lungo dimenticati, che però non hanno perso la fiducia nelle istituzioni e la volontà di servire il Paese difendendo legalità e sicurezza dei cittadini”. Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto alla presentazione del calendario per il 2020 della Polizia Penitenziaria. Un’edizione speciale in coincidenza del trentennale della riforma del 1990 che  ha rappresentato un momento di svolta per il Corpo.

Durante l’evento, svoltosi a Castel Sant’Angelo a Roma, il Guardasigilli ha sottolineato come il lavoro della Polizia Penitenziaria “non si limita alla sorveglianza e al mantenimento dell’ordine nelle carceri, ma prosegue all’esterno, includendo le attività di rieducazione e di prevenzione del crimine. Un lavoro prezioso che riguarda i detenuti ma di cui beneficia tutta la società”. Il ministro Bonafede ha ricordato, inoltre, gli investimenti già realizzati a favore del Corpo: “Abbiamo investito sulle assunzioni, 1.300 nel 2018, 754 quest’anno, nello svolgimento di concorsi interni, e sul potenziamento delle risorse e degli equipaggiamenti a disposizione degli agenti”. Concludendo il suo intervento il Guardasigilli ha rivolto un grazie a tutte le donne e gli uomini in divisa: “Incarnate il volto dello Stato dinanzi a criminali e boss molto pericolosi. Sono orgoglioso di far parte di questa grande squadra”.

Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini ha evidenziato l’importanza del lavoro quotidiano delle 38mila unità di personale in servizio: “La Polizia Penitenziaria svolge con coraggio e fedeltà compiti delicatissimi e non facili. Vogliamo lanciare un messaggio culturale e sociale per riconoscere finalmente i giusti meriti al Corpo e avvicinare il mondo del carcere alla realtà esterna. Puntiamo, per esempio, sulla valorizzazione del lavoro di pubblica utilità dei detenuti anche per contrastare il rischio di recidiva. Uno strumento di rieducazione molto utile”.

Durante la presentazione del calendario sono intervenuti anche Mauro D’Amico, a capo del Gruppo Operativo Mobile (GOM), e Augusto Zaccariello, alla guida del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) che hanno raccontato le tante attività svolte dagli agenti, dalla prevenzione della radicalizzazione in carcere alla custodia dei detenuti sottoposti al regime carcerario speciale 41 bis.