Formazione in carcere: i vantaggi di ‘Cucinare al fresco’

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Una nuova realtà si aggiunge alle tante esperienze di promozione della cultura gastronomica negli Istituti penitenziari italiani. Questa volta protagonista è la cucina a chilometri zero, oggetto di un corso di formazione per detenuti della casa circondariale di Foggia organizzato da Smile Puglia in partenariato con il Consorzio Aranea. Materie di studio dei tredici partecipanti i sono gli ingredienti e i metodi di realizzazione di piatti locali ma anche le norme relative a diritti e sicurezza nei luoghi di lavoro.

“La formazione per il detenuto non e’ solo un’occupazione del tempo ma e’ anche la soddisfazione di un bisogno, un’opportunita’a livello personale per rimettersi in gioco e per riscoprire risorse, abilita’ e potenzialita’ che molto spesso non sapeva nemmeno di possedere e che, all’interno di un sistema relazionale, gli consentono di riacquistare fiducia in se’stesso. I detenuti che hanno deciso di partecipare al percorso si sono mostrati motivati ed entusiasti. Hanno messo grande impegno nella preparazione di primi e secondi piatti e nella realizzazione di dolci e prodotti da forno”,  ha dichiarato  Grazia Francavilla, coordinatrice del percorso formativo.

Corsi di formazione, laboratori di cucina, docenze di chef stellati sono in aumento negli istituti penitenziari. I risultati di alcune esperienze  sono documentati anche in raccolte di ricette come quelle realizzate grazie al progetto “Cucinare al fresco” svoltosi anche negli istituti di Como,  Bollate, Varese  e prossimo a replicarsi anche in altre strutture lombarde.  E dalla casa circondariale di Varese arriva il primo magazine realizzato da un gruppo di detenuti. I proventi della vendita ( la rivista è acquistabile presso la  libreria Ubik di Como) saranno utilizzati per la stampa di nuovi ricettari.