G7, dall’Ucraina al fentanyl all’IA: ecco i dossier

riunione G7 giustizia venezia
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La situazione in Ucraina e la lotta alla corruzione internazionale; il contrasto al narcotraffico e ad ogni forma di crimine organizzato; le sfide dell’intelligenza artificiale e la difesa dello stato di diritto. Questi i principali dossier sul tavolo del G7 Giustizia, in programma a Venezia durante la presidenza italiana.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, accoglierà i colleghi di Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia, Giappone e Commissione Europea al Palazzo Ducale e alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Per due giorni si confronteranno sulle priorità relative al contesto ucraino, tra attività già avviate – in continuità con le precedenti presidenze G7 – e nuove prospettive, per il consolidamento delle istituzioni democratiche ucraine ed evitare, con azioni concrete, ogni rischio di gestione illegale dei fondi destinati alla ricostruzione post-bellica. A questa prima sessione di lavori parteciperà anche il ministro dell’Ucraina.

I Ministri della Giustizia del G7 si confronteranno inoltre sulle principali questioni connesse alla diffusione dell’intelligenza artificiale, tra potenzialità ed insidie.
Un altro dossier del G7 Giustizia è dedicato al contrasto al narcotraffico e ad ogni forma di crimine organizzato, reati di particolare allarme sociale. I Ministri sono chiamati a condividere esperienze e proposte innanzitutto sulla lotta al traffico internazionale di droghe sintetiche, come il fentanyl, la cui diffusione rappresenta una crescente emergenza globale. Un altro focus sarà dedicato alla tratta di esseri umani, nella prospettiva di dare piena attuazione alla cosiddetta Convenzione di Palermo, ovvero la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale (UNTOC) e di sostenere il lavoro dell’UNODC. Sullo sfondo, il contrasto globale al riciclaggio di proventi illeciti.

Le parole del giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia nel 1992, sono un monito ancora attuale: “La lotta contro il crimine organizzato non conosce confini nazionali. È necessario un impegno comune a livello internazionale per contrastare questa minaccia globale. La cooperazione tra Paesi e agenzie internazionali è fondamentale per garantire la sicurezza e la giustizia in tutto il mondo.”

 

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