Giochi Olimpici rinviati al 2021, Pellielo: “Scelta
di buon senso”

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Quattro medaglie olimpiche individuali, tre argenti e un bronzo, undici titoli mondiali e quindici titoli europei: questo l’invidiabile palmares di Giovanni Pellielo, classe 1970, campione azzurro di tiro al volo e capitano delle Fiamme Azzurre, che ci racconta cosa vogliono dire per lui questi giorni di quarantena.

Come vivi questo momento? Per quello che è possibile, come affronti la preparazione sportiva?

“Vivo questo momento di grande apprensione e tensione generale come lo vivono tutti gli italiani credo, con grande attenzione e concentrazione, e con estremo rispetto per quanto ci viene indicato dalle forze dell’ordine e dal Governo. La preparazione sportiva continua dal punto di vista fisico, avendo la palestra in casa, mentre dal punto di vista tecnico, anche se ho un campo da tiro, allenarsi con serenità è davvero arduo”.

Sette Olimpiadi, tre argenti e un bronzo nel Trap, ancora tanta voglia di vincere, come coltivi la tua motivazione?

“La motivazione non rinasce in me ma è sempre stata costante, ci sono due gruppi di atleti a mio parere, i primi competono per soddisfare un bisogno, raggiungere un obiettivo preciso. I secondi, nei quali mi riconosco, hanno un fuoco che continua ad ardere indipendentemente dall’obiettivo del momento. Continuo a vivere dentro di me la gioia della celebrazione del bambino che va per la prima volta al campo da tiro, per questo non esistono limiti di età o di altro tipo nella mia mente”.

Oltre 50 medaglie internazionali nella carriera di Johnny Pellielo
Oltre 50 podi internazionali nella carriera di Johnny Pellielo, il tiratore più medagliato della storia nella ‘fossa olimpica’

Come vivi lo slittamento dei Giochi Olimpici di Tokyo al 2021?

“La notizia dello slittamento al 2021 non cambia nulla per quanto riguarda la mia motivazione perché vivo con il massimo impegno il mio allenamento. È una decisione ovvia e di buon senso che permetterà a tutti di allenarsi e di qualificarsi con serenità, avere una data certa permette inoltre di pianificare al meglio gli allenamenti e di concentrarsi con più decisione sull’appuntamento olimpico, consci che nel giro di tre anni si potrebbe prendere parte a due edizioni dei Giochi”.

Cosa ti aspetti da questo appuntamento?

“Mi aspetto innanzitutto di poterci andare, visto che si è qualificato appena il 43% dei pronosticabili partecipanti, si sono inoltre ridotti i posti di qualificazione per ottemperare alla giusta parità di genere, ma invece che raddoppiare i posti disponibili, hanno diminuito quelli destinati agli atleti maschi. Questo a mio parere non è corretto, perché sono un estremo sostenitore della parità di genere ma essa deve essere perseguita a favore di un genere, non a svantaggio di qualcuno”.

Nelle carceri italiane si vivono momenti difficili, vuoi dare un messaggio di solidarietà ai colleghi?

“Ai miei colleghi nelle carceri va la mia solidarietà e vicinanza ma soprattutto vorrei che sentissimo la fiducia profonda nelle Istituzioni, dalle quali dobbiamo essere sostenuti e per le quali ogni giorno lavoriamo, conservando dentro di noi la certezza che il nostro Paese ci sostiene, attraverso chi sta gestendo questa crisi, le forze di polizia, i medici e tutto il personale sanitario. Siamo un grande Paese che affronta un momento di enorme difficoltà, ma è ora che dobbiamo dare tutto. Come diceva San Paolo ‘quando sono debole, è lì che sono forte’ e noi siamo forti. Un abbraccio a tutti”.