Consulta, Cartabia: “Altro passo in avanti verso uguaglianza di genere”

Giornata in memoria di Miriam Mafai
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“Grazie alla Corte Costituzionale, un altro passo in avanti è stato compiuto verso l’effettiva uguaglianza di genere nell’ambito della famiglia”. Con queste parole, la Ministra della Giustizia ha commentato la decisione della Consulta di dichiarare illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente soltanto il cognome del padre ai figli, dando la possibilità alla madre di conferire anche il suo cognome”. Intervenuta in occasione del seminario presso la Treccani di Roma, in ricordo di Miriam Mafai, a 10 anni dalla sua scomparsa, la Guardasigilli ha sottolineato l’importanza di un risultato atteso da molto tempo e che segna un cambio di passo.

“L’eguaglianza riconosciuta in un testo di legge, nella Costituzione è necessaria ma non è sufficiente: è sempre una conquista quotidiana, da ripetere ogni volta che deve superare barriere sociali, culturali oltre che normative e richiede nelle istituzioni e nelle posizioni di responsabilità, donne sempre disposte ad impegnarsi per i diritti di altre donne” – ha commentato la Ministra –  sottolineando come la figura di Miriam Mafai, giornalista, politica  e scrittrice italiana abbia avuto un ruolo fondamentale per tutte le donne della sua generazione.

“Abbiamo un debito di gratitudine verso personalità audaci, coraggiose, determinate e naturalmente controcorrente come lei: queste donne hanno accompagnato il cammino di altre donne. Se la mia strada, la nostra strada è stata un pò meno impervia è davvero grazie a loro che hanno spianato la strada a molte di noi oggi”, ha sottolineato la Guardasigilli.

Giornata in memoria di Miriam Mafai

“E stata la prima cronista parlamentare al femminile e anche a me è capitato di dover sfrondare un soffitto di cristallo, al momento della elezione come Presidente della Corte costituzionale, la prima donna nella storia della Corte” – ha precisato poi – “Essere la prima donna a ricoprire un ruolo, rimarca il contesto culturale in cui viviamo e dove ancora oggi siamo costretti a sottolineare la prima volta di una donna nelle posizioni di responsabilità”. Ricordando poi come la Mafai abbia visto e raccontato le prime donne che in Italia andarono a votare con “preoccupazione, con orgoglio, con speranza, con emozione”, la Ministra ha rimarcato però come nella politica i numeri parlino ancora di un divario ampio: “la media europea di donne nei parlamenti nazionali – secondo l’European Institute for Gender Equality – è del 32%. In tutta Europa non c’è un solo Parlamento dove le donne siano in maggioranza. Nemmeno il Parlamento europeo. E a quasi 100 anni dal riconoscimento del diritto di voto alle donne in Inghilterra, solo 5 rappresentanti del genere femminile sono attualmente a capo di un esecutivo nei paesi europei”.

Davanti a Sara Scalìa – figlia della Mafai, la Ministra ha ricordato poi come la giornalista, firma tra le più importanti a livello nazionale, abbia affrontato spesso la “questione femminile”, dando spazio alla loro condizione e alle battaglie vinte dal dopoguerra ad oggi. Un tema attuale quello della guerra, spesso analizzato nei suoi libri e che riecheggia forte oggi alla luce della condizione in cui si trovano tante donne in Ucraina.

Giornata in memoria di Miriam Mafai

“Come non ritrovare le storie delle protagoniste di Pane nero oggi nelle donne che stanne fuggendo dal teatro di guerra, spesso con figli al seguito con la stessa malinconia di aver lasciato i mariti a combattere e con la stessa angoscia per il futuro? Come non ritrovare i racconti degli inviati di oggi a Kiev, Odessa, Mariuopol nelle pagine in cui Miriam Mafai documentava “il vivere come topi” di allora?” – ha ricordato la Ministra – accostando i due dolorosi periodi.