Giubileo: dalla Santa Sede iniziative in favore dei detenuti

Giubileo: dalla Santa Sede iniziative in favore dei detenuti
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La Gratuità, la Giustizia e il Perdono: le parole chiave del prossimo Giubileo. Le ha illustrate oggi il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, nella Sala Stampa della Santa Sede. L’occasione è stata la conferenza stampa dedicata alle due azioni di carattere sociale promosse dal Vaticano in preparazione del prossimo Giubileo: la produzione dei rosari del mare, in collaborazione con la Fondazione ‘Casa dello Spirito e delle Arti’, e le iniziative per l’inserimento lavorativo dei detenuti, con l’Associazione ‘Seconda Chance’.

Alla presentazione sono intervenuti il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, la fondatrice e presidente di ‘Seconda Chance’ Flavia Filippi e il fondatore e presidente della ‘Casa dello Spirito e delle Arti’ Arnoldo Mosca Mondadori.

Nella conferenza presso la Santa Sede, presentato uno dei borsoni prodotti dai detenuti nel carcere di Viterbo

La Giustizia, in particolare, ha sottolineato il card. Gambetti, “è il riconoscimento della dignità di tutte le persone. Così pensando al Giubileo che si avvicina, sono nate le collaborazioni con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Associazione ‘Seconda Chance’ e la Fondazione ‘Casa dello Spirito e delle Arti’ per alcuni progetti che vogliono essere dei segni giubilari”.

“In carcere il lavoro riveste un ruolo chiave”, ha spiegato Russo. “In passato era una ragione afflittiva ulteriore, com’erano i lavori forzati; oggi per noi non è solo un riempitivo delle giornate della detenzione, ma un modo per ricostruire la personalità del detenuto come previsto dalla Costituzione, cioè tendendo al suo recupero sociale”.

Il capo del Dap ha fatto l’esempio del detenuto della casa circondariale di Rebibbia nuovo complesso assunto come elettricista in Vaticano, che lavora sei giorni alla settimana per sei ore al giorno. “È un progetto partito un anno fa, che probabilmente farà da apripista a ulteriori rapporti di lavoro con la Fabbrica di San Pietro”, ha sottolineato Russo. Una delle tantissime iniziative per promuovere il reinserimento, per le quali tuttavia “il Dap potrebbe ben poco se non trovassimo la collaborazione di partner illuminati e aperti a questo genere di progetti che accolgono i nostri detenuti con le braccia aperte e senza remore. Come quelli presenti qui oggi”.