Giustizia-Lilt: rinnovata convenzione
per lavori pubblica utilità

Lega Italiana per la lotta contro i tumori (credit: LILT)
FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

Prestazioni di lavoro per finalità sociali e socio sanitarie in favore di persone dipendenti dall’alcol, tossicodipendenti, anziani e minori; manutenzione e fruizione di immobili e servizi pubblici, compresi ospedali, case di cura, manutenzione di strutture pubbliche e aree verdi e molto altro ancora. Per finire, anche tutte quelle attività che rientrino nelle specifiche competenze professionali del soggetto coinvolto.

Queste le attività previste dalla convenzione tra il ministero della Giustizia e la Lega italiana per la lotta contro i tumori, recentemente rinnovata, per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità in favore della collettività da parte di imputati che abbiano chiesto la sospensione del processo con messa alla prova. L’articolo 168bis, 2° comma del codice penale, recita infatti: “la messa alla prova comporta la prestazione di condotte volte all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, nonché – ove possibile – il risarcimento del danno cagionato”.

Almeno 24 i posti messi a disposizione da Lilt in 9 sedi sparse sul territorio, da Biella a Palermo, che potranno mutare nel corso dei 5 anni di durata della convenzione, ma delle quali la Lega terrà costantemente informati i Tribunali e gli Uffici di esecuzione penale esterna competenti. L’attività dei soggetti in messa alla prova non prevede retribuzione, un modo anche questo per risarcire la collettività del danno prodotto, ma orari e durata verranno concertati con i referenti e approvati dal giudice competente, “nel rispetto delle esigenze di vita dei richiedenti, dei diritti fondamentali e della dignità della persona”.

L’accordo, siglato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal presidente dell’Associazione Francesco Schittulli, al termine dei cinque anni potrà essere tacitamente rinnovato.