Giustizia: nuovo codice di comportamento per i dipendenti

Palazzo del Ministero della Giustizia via Arenula Roma - Foto di Doriano Ciardo
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Il Ministro della Giustizia ha firmato il decreto con cui è stato adottato il nuovo Codice di comportamento -che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024- del personale del Ministero.

Il Codice, uno degli strumenti di prevenzione alla corruzione così come delineato dalla legge 190 del 2012, costituisce un viatico per regolare le condotte dei dipendenti ed orientarle alla migliore cura dell’interesse pubblico, nel rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico.

Tra le principali novità ci sono il richiamo a tutti i principi generali che devono guidare l’esercizio delle pubbliche funzioni (art.3), nonché all’adempimento dei precipui compiti (art.9) anche nei rapporti con il pubblico (art. 10); l’utilizzo dei social media da parte dei dipendenti del Dicastero (art. 14); la partecipazione di ciascun dipendente alla tutela e salvaguardia dell’ambiente (art. 9 co. 1 lett. r) e art. 18 co. 2); la disciplina di regali, compensi ed altre utilità (art. 4); il divieto di svolgere, nella sede istituzionale di lavoro, attività di propaganda, i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell’attività d’ufficio (art. 5); la disciplina sulla dirigenza pubblica (art. 19) e uno specifico titolo dedicato alla prevenzione della corruzione e alla trasparenza (artt. 20-23).

Il Codice inoltre, per quanto riguarda l’utilizzo dei social network e di internet in generale, richiama ad un utilizzo responsabile da parte del personale, prescrivendo di adottare ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente al Ministero e di astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’Amministrazione della giustizia o della pubblica amministrazione in generale.

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