Giustizia riparativa, Cartabia: “Non strumento di clemenza ma incontro e dialogo”

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Prego che la discordia, avida di mali, mai in questa polis rimbombi…”. Con una citazione tratta dalle Eumenidi di Eschilo, opera che le è molto cara, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha iniziato il suo intervento di apertura della prima Conferenza dei ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa, dal titolo “Criminalità e Giustizia penale: qual è il ruolo della giustizia riparativa in Europa“. Sono trascorsi 2500 anni  dalla tragedia della trilogia Oresteia, ma il dilemma che “il nostro sistema è chiamato ad affrontare oggi così come alle origini della nostra civiltà” è ancora lo stesso: “il conflitto contro la concordia; la vendetta contro la riconciliazione”.

“Ed è questo il nodo centrale della giustizia riparativa” prosegue la Guardasigilli “la possibilità di un sistema giudiziario in grado di domare la rabbia della violenza e di ricostruire legami civici tra i cittadini”. In sintesi: l’imperativo è porre la relazione umana al centro. Ma la giustizia riparativa non è da intendersi come uno “strumento di clemenza”: piuttosto una “giustizia che aiuta il trasgressore ad assumersi la sua responsabilità nei confronti della vittima e nei confronti della comunità, attraverso l’incontro e il dialogo”.  La Ministra, ha inoltre ricordato, riferendosi alla riforma in materia di giustizia penale approvata dal Parlamento (L. 27 settembre 2021 n. 134), come sia stato inserito al suo interno “un ampio quadro di riferimento sulla giustizia riparativa” in conformità alla Direttiva europea del 2012 e alla Raccomandazione del Consiglio d’Europa del 2018.

Marta Cartabia, che ha accolto le delegazioni a Venezia, nella Scuola Grande San Giovanni Evangelista, ha pronunciato il suo intervento in inglese e francese, in ossequio alle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa. Ha poi lasciato la parola a Marija Pejčinović Burić, Segretaria Generale del Consiglio d’Europa, Rik Daems, Presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Gianni Buquicchio, Presidente della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto del Consiglio d’Europa.

Al termine della prima giornata Albie Sachs, già Giudice della Corte costituzionale, e Pumla Gobodo Madizikela, Professoressa e docente dell’Università di Stellenbosch, hanno dialogato con Mario Calabresi, approfondendo la loro testimonianza sul percorso di giustizia riparativa vissuto nel Sud Africa dell’Apartheid.

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