“Grazie agli agenti e ai magistrati che non hanno piegato la testa”

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“Esprimo la mia vicinanza ai familiari dei caduti, partecipando al loro dolore. Mi sento davvero fortunato e onorato di far parte della meravigliosa squadra della Polizia Penitenziaria e di avere la possibilità di lavorare fianco a fianco, quotidianamente, con tutte le donne e gli uomini dell’Amministrazione, che rappresentano un serbatoio di professionalità, senso di appartenenza e dedizione di cui tutti i cittadini possono andare fieri”. Con queste parole il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha iniziato il suo intervento alla cerimonia di commemorazione dei caduti dell’Amministrazione penitenziaria svoltasi a Roma nella sede del Dap di largo Luigi Daga.

Secondo il Guardasigilli “l’integrità morale, l’onestà, l’indisponibilità a scendere a patti o compromessi con chi ha messo a repentaglio la sicurezza dei cittadini, la fermezza al cospetto di criminali, mafiosi e terroristi, sono queste le caratteristiche che hanno dato origine ai brutali atti d’odio che hanno messo fine all’esistenza delle donne e degli uomini che oggi ricordiamo. Un filo rosso unisce le vicende di tutti i servitori delle istituzioni scomparsi, come tasselli di un mosaico più ampio: un filo rosso intessuto di generosità, determinazione e senso del dovere“.

Per il Guardasigilli “i caduti dell’Amministrazione Penitenziaria, agenti, magistrati, dirigenti penitenziari vittime di omicidi, della furia del terrorismo, della violenza della criminalità comune o organizzata o di rivolte ed evasioni hanno sublimato ideali e valori autentici fino al sacrificio estremo della vita. Tutti noi siamo chiamati a far conoscere queste storie, specie alle nuove generazioni”.

Toccante il momento della deposizione di una corona di alloro, seguito dal suono di tre squilli di tromba e dal silenzio di ordinanza con cui, oltre ai caduti della Polizia penitenziaria, sono stati ricordati anche i magistrati e il personale della giustizia: persone e storie diverse accomunate da un destino segnato dalla barbarie della criminalità, dello stragismo terrorista, di rivolte ed evasioni.

Foto di Doriano Ciardo Cerimonia caduti Dap 2019

Presenti all’evento anche il sottosegretario Vittorio Ferraresi, il Capo del Dipartimento Francesco Basentini, che ha sottolineato come “ricordare i nomi e le vite dei caduti sia un atto di responsabilità e dignità”, i vertici della Polizia penitenziaria e il personale. Al termine della cerimonia, Bonafede si è intrattenuto con tutti parenti delle vittime.