I detenuti del Beccaria in scena con l’Antigone

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Da oggi e fino al 27 gennaio 2019 al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano  va in scena l’Antigone di Sofocle in cui recitano i giovani detenuti dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano assieme agli attori della Compagnia Puntozero. Dopo Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, la Compagnia, diretta da Giuseppe Scutellà, è impegnata in un nuovo spettacolo.

Scritta da Sofocle nel 442 a.C. circa, Antigone colpisce per l’incredibile attualità dei temi, celebrazione dell’umana pietà di una donna, Antigone, che contravviene a rischio della vita alla intimidazione di Creonte, re di Tebe, per impedire la sepoltura del fratello Polinice, considerato nemico della patria.

Molti gli spunti di riflessione che lo spettacolo offre nel testo e nella messa in scena della compagnia, composta anche da giovani detenuti del carcere minorile Beccaria, che la legge, tema portante della tragedia, la vivono letteralmente sul proprio corpo. Antigone apre un dibattito moderno e intenso tra la rigida ma coerente logicità di Creonte e il richiamo a leggi umane basate sul senso di pietà e sull’amore. Si inserisce anche la figura dello straniero, sentito da alcuni come pericoloso e portatore di caos, indegno dei riti funebri, e da altri come fratello da onorare e proteggere, almeno nella morte. Antigone lancia un grido di ribellione, contro i poteri assoluti che non tollerano chi tenta di cambiare e di dire la propria idea.

Diretto dal regista Giuseppe ScutellàAntigone è un lavoro corale, che unisce arte e tecnica, coinvolgendo attori – quelli di Puntozero insieme ai giovani detenuti del Beccaria – ma anche apprendisti scenografi, costumisti, attrezzisti e fonici, per i quali lo spettacolo diventa preziosa occasione di esperienza professionale, nella prospettiva di un futuro di riscatto attraverso il lavoro e di inclusione sociale.