Il 2 marzo anche le carceri in preghiera per la pace

Ministero della Giustizia - proprietà Ministero della Giustizia
FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

“Anche dalle nostre carceri, luoghi di grande sofferenza, si innalzi il grido della nostra preghiera al Dio della Pace e della misericordia. Accogliamo anche noi l’invito di Papa Francesco a vivere una giornata di preghiera e di digiuno”. È l’esortazione che l’ispettore dei Cappellani delle Carceri d’Italia, don Raffaele Grimaldi, ha rivolto a cappellani, volontari, detenuti, personale e operatori della giustizia per portare anche all’interno degli istituti penitenziari l’appello del Pontefice in occasione della ricorrenza dell’odierno Mercoledì delle Ceneri.

Raccogliendo l’appello del Santo Padre perché tacciano le armi in Ucraina e le sue parole perché il mondo non dimentichi che “la guerra è una pazzia” e che “chi fa la guerra dimentica l’umanità”, don Grimaldi ha scritto agli operatori di pastorale carceraria chiedendo a tutti, credenti e non credenti, di rispondere “con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno”.

“Carissimi – si legge nella lettera rivolta a cappellani, diaconi, suore e volontari – il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, la Chiesa tutta, ogni uomo di buona volontà, ogni comunità, ogni Chiesa particolare con i loro pastori, si raduneranno per innalzare al Signore della pace un’accorata supplica affinché le armi della distruzione siano messe a tacere. Anche noi, nei nostri istituti penitenziari, anche se con modalità diverse, non facciamo mancare ai nostri fratelli e sorelle ristretti questo ‘bisogno del cuore’, questo stare insieme per pregare per la pace”.