Il Cdm approva riforma Csm e ordinamento giudiziario

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Il Consiglio dei Ministri,  l’11 febbraio 2022, su proposta della Ministra della Giustizia, Marta Cartabia ha approvato all’unanimità modifiche riguardanti l’ordinamento giudiziario e il Consiglio Superiore della Magistratura. Si tratta di emendamenti governativi al ddl già incardinato in Parlamento.

Per i membri togati del Consiglio superiore della magistratura (20), il sistema elettorale proposto si basa su collegi binominali, ma prevede cinque seggi eletti con sistema proporzionale. Non sono previste liste, ma candidature individuali.

Si introduce il divieto di esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e governativi. Sia nazionali che locali.

Si prevede che i magistrati non siano eleggibili nelle regioni in cui è compreso l’ufficio giudiziario dove hanno prestato servizio negli ultimi tre anni. All’accettazione della candidatura, i magistrati devono essere posti in aspettativa senza assegno, con divieto di cumulo del trattamento economico con l’indennità prevista per la carica.

Quanto al ricollocamento dei magistrati ordinari/amministrativi/contabili e militari si stabilisce che:

I magistrati che hanno ricoperto cariche elettive di qualunque tipo per almeno un anno o incarichi di governo (nazionale, regionale o locale) al termine del mandato non possono più tornare a svolgere alcuna funzione giurisdizionale. Vengono collocati fuori ruolo.

I magistrati che si sono candidati in competizioni elettorali e non sono stati eletti per tre anni non possono svolgere funzioni giurisdizionali. La destinazione sarà poi individuata dai rispettivi organi di autogoverno.

La stessa disciplina – divieto di svolgere funzioni giurisdizionali per tre anni – si applica ai capi di gabinetto, ai segretari generali presso i ministeri o ai capi dipartimento.

Sul funzionamento del Csm, tra i punti, si introduce l’incompatibilità per i membri effettivi della sezione disciplinare a partecipare alle commissioni che decidono su incarichi direttivi e semidirettivi; sui trasferimenti d’ufficio e sulle valutazioni di professionalità.

La composizione della segreteria e dell’ufficio studi del Csm viene aperta anche a professori universitari, dirigenti amministrativi, previo concorso.

Si introducono regole procedimentali per l’assegnazione degli incarichi direttivi, definiti in base all’ordine temporale di vacanza a partire da una rosa di candidati. Individuazione di criteri di valutazione, per valutare tra l’altro anche le capacità organizzative.

Nelle valutazioni di professionalità, si prevede il coinvolgimento di avvocati e professori nei Consigli giudiziari, con voto unitario degli avvocati in caso di segnalazione da parte del Consiglio dell’ordine ex art.11.

Si prevede una riduzione del numero massimo dei magistrati fuori ruolo, a cui si può accedere non prima di 10 anni di effettivo esercizio delle funzioni giurisdizionali e per massimo 10 anni.

Per l’ingresso in magistratura, si stabilisce l’accessibilità al concorso direttamente dopo la laurea.