Attività fisica in carcere in Toscana: “E’ il farmaco più a basso costo”

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L’Attività Fisica Adattata (AFA) è un complesso di attività motorie con caratteristiche specifiche che permettono di curare il proprio benessere anche a persone che hanno esigenze particolari come condizioni di sedentarietà legate all’età o ad altri fattori.

In queste categorie di soggetti rientrano quei detenuti “impigriti” dalle limitazioni del carcere o che, a causa di particolari condizioni fisiche, non possono prendere parte alle attività sportive organizzate negli istituti. A loro è dedicato il progetto sperimentale Salute in carcere – Attività Fisica Adattata che partirà a settembre negli istituti fiorentini di Sollicciano e nella Casa Circondariale a custodia attenuata per tossicodipendenti “Mario Gozzini” di Firenze.

I corsi, organizzati dalla Società della Salute di Firenze e finanziati con il contributo della Regione Toscana, saranno svolti da istruttori Unione Italiana Sport per tutti (UISP) in possesso dei requisiti richiesti per svolgere questo specifico tipo di attività e debitamente formati rispetto alle necessità dell’ambiente carcerario.

I detenuti saranno divisi a gruppi per motivi di sicurezza anche sanitaria, in osservanza delle misure anti Covid-19, e potranno fare due sedute settimanali della durata di un’ora ciascuna.

Le Attività Adattate si avvalgono di un programma di esercizi fisici che porti ad avere consapevolezza dei propri movimenti e ad assumere corretti stili di vita in un’ottica più generale di prevenzione e promozione della salute.

Il progetto, presentato ieri a Palazzo Vecchio dagli organizzatori, rientra tra i percorsi di salute messi in atto dalla Regione Toscana, dall’Azienda Usl Toscana centro, dalla Società della Salute, rivolti all’individuazione di eventuali fattori di rischio (in particolare di malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e degenerative osteo-articolari), anche nei contesti carcerari.

‘”In termini di salute l’attività fisica è il farmaco più a basso costo – ha sottolineato Bruna Lombardi, direttore del Dipartimento Medicina fisica e riabilitazione dell’Azienda Usl Toscana centro – fondamentale quindi promuoverlo a tutti i livelli”.