“Lotta alle mafie: lavoro Italia esempio per tutti”
20 Dicembre 2018
“La legislazione italiana e la magistratura italiana sono all’avanguardia nel contrasto alla criminalità organizzata. Per questo l’Italia riveste un ruolo di leadership a livello internazionale”. Queste le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante il suo intervento al convegno “Costruire il futuro della Convenzione di Palermo” all’Aula Magna del Palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano.
“C’è un interesse economico che collega tutte le forme di criminalità – ha aggiunto il Guardasigilli – e il successo della lotta alle mafie si ottiene soltanto se si contrastano questi interessi. Il nostro Paese è stato massacrato dalla criminalità organizzata e dalla corruzione. Come reazione abbiamo prodotto le migliori leggi che sono di insegnamento anche agli altri Paesi che, assieme all’Italia, compongono la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata, nata da un’idea di Giovanni Falcone”.
Sulla relazione tra mafia e corruzione, Bonafede ha poi sottolineato: “E’ ovvio che mafia e corruzione sono due cose distinte e che non tutti i corrotti sono mafiosi, ma la corruzione è lo strumento principale di cui la criminalità organizzata si serve per rubare il futuro alle persone oneste di questo Paese”.
In precedenza era stata la giornalista Elvira Terranova, moderatrice del convegno, a rivolgere al ministro una domanda sullo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio introdotta dalla legge Anticorruzione approvata in via definitiva martedì alla Camera. “Per vent’anni ho visto alcune parti politiche appassionatamente denunciare la norma della prescrizione come la madre di tutte le ingiustizie – ha risposto Bonafede -. E poi in questa legge, anche rispetto a una parte degli addetti ai lavori, mi sono sentito un tantino isolato nonostante il clamore che accompagnava la battaglia sulla prescrizione come una battaglia di giustizia per eccellenza. Tutti sanno che ci sono tempi morti della giustizia ingiustificabili e inaccettabili ed era necessario intervenire per annullarli . Ribadisco: la norma sulla prescrizione andava fatta adesso per dare un segnale di rottura importante e sono orgoglioso di aver dato questo segnale”.
Durante la sua relazione, il presidente dell’Anm Francesco Minisci aveva fatto riferimento alla riforma del processo penale: “Al ministro Bonafede abbiamo portato un nostro elaborato di possibili riforme del processo penale. Abbiamo rilevato una grande disponibilità all’ascolto e al confronto. Ora siamo pronti a partecipare a questo tavolo tecnico per l’elaborazione delle riforme”.
All’interno del convegno è stato proiettato il video realizzato da Rai Cultura La Convenzione di Palermo ieri e oggi.
In precedenza avevano preso la parola Matteo Frasca, presidente della Corte di Appello di Palermo e Roberto Maria Ferdinando Scarpinato, procuratore generale della Corte di Appello di Palermo. Nella seconda parte del seminario sono intervenuti tra gli altri Caterina Chinnici, componente del Parlamento Europeo; Francesco Lo Voi, procuratore del Tribunale di Palermo; Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, e David Ermini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.