Il Pagliarelli ricorda Pietro Scaglione e Antonio Lorusso

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Il 5 maggio 1971, lungo la strada adiacente al cimitero dei Cappuccini, perdevano la vita in un agguato mafioso il Procuratore Capo della Repubblica di Palermo Pietro Scaglione e il suo autista, l’Appuntato degli Agenti di Custodia Antonio Lorusso trucidati con numerosi colpi di arma da fuoco all’interno dell’auto di servizio, mentre si stavano recando come ogni mattina verso il Palazzo di Giustizia.

In Sicilia il Procuratore Scaglione fu protagonista di una intensa ed efficace attività investigativa che portò a “scardinare e disperdere le organizzazioni mafiose” e allo “scioglimento della Commissione provinciale di Cosa Nostra”, come si legge negli Atti della Commissione parlamentare antimafia e del Maxi processo degli anni ’80. Convinto assertore che la mafia avesse origini politiche e che i mafiosi di maggior rilievo andassero snidati nelle pubbliche amministrazioni, Scaglione promosse inoltre numerose inchieste a carico di politici e di amministratori locali. Con Decreto del Ministero della Giustizia e parere favorevole del Consiglio Superiore della Magistratura, venne riconosciuto “magistrato caduto vittima del dovere e della mafia”.

Con lui, il fidato e più volte lodato Antonio Lorusso. Quarant’anni, padre di due figli, assegnato al carcere dell’Ucciardone, accompagnava il Procuratore al lavoro da oltre sei anni. L’Appuntato degli Agenti di Custodia è stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno “Vittima del Dovere” ai sensi della Legge 101/1968 e alla sua memoria è stata successivamente intitolata la Casa circondariale di Palermo Pagliarelli.

Proprio qui, nel giardino dell’istituto, si è svolto questa mattina un momento di ricordo e di preghiera per commemorare il 50° anniversario della loro morte. Alla cerimonia, ristretta a pochi invitati a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19, era presente uno dei due figli di Antonio Lorusso, Salvatore, accompagnato dalla sua famiglia. Con lui, il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Cinzia Calandrino, il Direttore reggente della Casa Circondariale Maria Luisa Malato e il Cappellano dell’istituto Massimiliano Scalici.