Il “Rebibbia Festival” protagonista alla Festa del cinema di Roma

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Anche quest’anno il “Rebibbia Festival” è ospite della Festa del cinema di Roma.

Il regista Fabio Cavalli, fra i protagonisti  della kermesse, da sempre impegnato nella missione di condurre il grande schermo dentro gli istituti di pena, illustra le origini della iniziativa: “L’idea nasce dopo l’esperienza del film con i fratelli Taviani, Cesare deve morire, che ha vinto L’orso d’oro a Berlino ed è stato realizzato a Rebibbia, con i detenuti di alta sicurezza”.

“Quella fu la prima occasione – aggiunge Cavalli – in cui il mondo del cinema di alta qualità è entrato in contatto con la realtà penitenziaria. Da allora il Centro studi Enrico Maria Salerno ha proposto alla Fondazione cinema per Roma di rendere costante questa collaborazione e, anno dopo anno, alcuni importanti film del panorama cinematografico sono stati proposti anche all’interno del carcere”.

Fabio Cavalli

L’iniziativa, tuttavia, non si limita alla mera proiezione di pellicole: “Ci preoccupiamo – sottolinea Cavalli – che intervengano i protagonisti delle opere, affinché i detenuti possano incontrarli e avvicinarsi a quest’arte. Abbiamo pensato che ci fosse un diritto al cinema, che non contrastasse con l’espiazione della pena ma che anzi favorisse il trattamento”.

Il regista genovese esamina anche le difficoltà in tempi di Covid: “Ci siamo avvicinati alla tecnologia, anche a causa della pandemia. Oggi grazie a essa i reclusi possono, per esempio, virtualmente portare fuori la loro immagine grazie all’online streaming”.

“Ovviamente – conclude l’artista – nel raggiungimento degli obiettivi risulta fondamentale la collaborazione dell’amministrazione penitenziaria e del personale di Polizia Penitenziaria”.