In Piemonte nasce lo “Sportello Lavoro” in carcere

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Saranno presto attivi, presso tutti gli istituti penitenziari del Piemonte, gli Sportelli Lavoro che consentiranno ai detenuti di avvalersi di servizi specialistici di orientamento e accompagnamento nel mondo dell’occupazione offerti dalla Regione Piemonte. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato oggi da prevede il  protocollo d’intesa siglato oggi dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Liberato Guerriero, con l’Assessore al Lavoro e formazione professionale della Regione, Gianna Pentenero, e il Garante regionale dei diritti dei detenuti per il Piemonte, Bruno Mellano.

I detenuti presi in carico dagli Sportelli Lavoro saranno avviati a un percorso propedeutico all’inserimento lavorativo che sarà gestito da operatori dei Servizi Accreditati al Lavoro (SAL), selezionati dalla Regione, che agiranno in stretta collaborazione con i centri per l’impiego territorialmente competenti, con i Gruppi di Osservazione e Trattamento (GOT) interni agli istituti e con l’Ufficio del Garante regionale.

Gli Sportelli sono rivolti alle persone detenute negli istituti penitenziari piemontesi con fine pena compresa entro i quattro anni, disoccupate o impegnate in attività lavorativa di minima entità. Sarà cura del Provveditorato regionale del DAP favorire l’attuazione del progetto, a durata triennale, in tutti gli istituti del territorio, nonché diffondere eventuali buone pratiche nate proprio dall’erogazione dei servizi di politica attiva del lavoro.

Ogni sei mesi sarà fatto il punto sulle azioni concordate e gli impegni reciprocamente assunti, nel corso di un incontro al quale parteciperanno Provveditorato, Regione, Ufficio del Garante e direttori degli istituti penitenziari.

Il provveditore Liberato Guerriero ha ricordato quanto ”l’Amministrazione penitenziaria stia dando valore agli accordi propedeutici all’inclusione lavorativa della popolazione detenuta’” mentre il garante Bruno Mellano ha evidenziato come ”uno ‘sportello lavoro’ in ogni istituto penitenziario piemontese non è un intervento ‘buonista’ ma fa parte di un progetto più complessivo che favorendo il reinserimento sociale, permette anche al territorio una maggiore sicurezza”.