“Incomprensibile esclusione italiani”

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“Non si comprendono le ragioni per cui la rosa dei candidati sia stata ristretta al minimo possibile prevedendo solo tre soggetti e non cinque. In questo modo, il Parlamento europeo e il consiglio dell’Unione europea sono stati privati della possibilità di scegliere fra più profili il Procuratore capo europeo, garantendo anche un miglior bilanciamento geografico delle candidature”. Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, commenta l’esclusione dei candidati italiani dalla terna di nomi tra cui sarà nominato il nuovo Procuratore capo europeo e che contempla tre magistrati
della Germania, della Francia e della Romania.

Il rammarico, per il Guardasigilli, è soprattutto legato ai candidati italiani per il nuovo Ufficio inquirente europeo di Lussemburgo. “I candidati italiani erano ben 4 nella short list di 10 nomi ed erano tutti di altissimi profilo con esperienze specifiche nel contrasto alla criminalità organizzata” conclude il ministro Bonafede.