Insediata la nuova Procura europea, per l’Italia c’è Danilo Ceccarelli

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Danilo Ceccarelli, già sostituto procuratore a Savona, Imperia e Milano, si è insediato oggi come componente italiano della Procura Europea, che vede la partecipazione di 22 dei 27 Stati dell’Unione (ne fanno parte Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. Hanno invece scelto di restarne fuori Svezia, Ungheria, Polonia, Irlanda e Danimarca).

Ceccarelli ha pure ricoperto per diversi anni la funzione di ‘International Prosecutor’ nella missione Eulex in Kosovo e, nel corso della sua carriera, si è specializzato nella lotta alla criminalità finanziaria, che è il principale settore investigativo di competenza dell’organo europeo.

L’EPPO (European Public Prosecutor’s Office), presieduta dal pubblico ministero romeno Laura Kövesi, sarà operativa alla fine del 2020 con l’obiettivo di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione. Avrà quindi il compito di istruire indagini e promuovere azioni penali relative a violazioni non perseguibili dalla magistratura nazionale a causa dei limiti territoriali: in particolare per atti contro il bilancio comunitario e gli interessi finanziari dell’UE, come le “frodi a danno dell’IVA transfrontaliera oltre i 10 milioni di euro, la corruzione e il riciclaggio di denaro”.

Già inizialmente prevista dal Trattato di Lisbona del 2007, la Procura Europea è stata istituita da un regolamento UE del 2017 e ha la sua sede centrale in Lussemburgo – accanto alla Corte di Giustizia UE e alla Corte dei Conti europea – oltre a un livello decentrato con uffici nei Paesi aderenti. I 22 componenti del nuovo organo – uno per ogni Stato – avranno un mandato di 6 anni non rinnovabile.