“Investimenti per aggredire l’arretrato nel post-pandemia”

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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto questo pomeriggio in video-collegamento al dibattito di apertura del convegno nazionale di AGI – Avvocati Giuslavoristi Italiani, dal titolo “Il processo del lavoro in affanno al tempo della pandemia”.

Rispondendo alle sollecitazioni del presidente di AGI,  Aldo Bottini, il Guardasigilli ha chiarito che “in questa fase di emergenza, con la curva dei contagi in risalita, dobbiamo lavorare per garantire la tutela della salute degli operatori del settore Giustizia e di tutte le persone che entrano negli uffici giudiziari, facendo in modo che il servizio possa comunque andare avanti. In un’ottica di più lungo termine il nostro obiettivo è quello di modernizzare il sistema”. Per raggiungere questo traguardo Bonafede ha aggiunto che “grazie al Recovery Plan possiamo avere risorse da investire nel settore della Giustizia, così come ci chiede l’Europa. La pandemia ci impone di iniziare a prospettare il percorso futuro da compiere quando il Paese dovrà rialzarsi: la Giustizia giocherà un ruolo fondamentale anche dal punto di vista economico”.

Bonafede ha fatto riferimento anche agli investimenti per incrementare il personale con lo scopo specifico di “aggredire l’arretrato che inevitabilmente si formerà a seguito della pandemia”. Parlando del tema della digitalizzazione, il Guardasigilli ha ricordato “che la sfida del digitale era già partita ma, durante l’emergenza, l’impegno su questo fronte ha conosciuto una forte accelerazione, anche nel settore penale. E’ iniziata, per esempio, la sperimentazione delle udienze da remoto. Adesso, occorre continuare a investire a 360 gradi per consentire alla Giustizia di avere una rete funzionale e sicura”. Concludendo il suo intervento Bonafede ha definito “quello del lavoro un rito virtuoso, che ha dimostrato di essere efficiente e le cui peculiarità vanno tutelate”.