Lavori di pubblica utilità:
al via “Mi riscatto per Potenza”

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È stato firmato questa mattina a Potenza, nella sede dell’Azienda per la Cura e la Tutela dell’Ambiente (ACTA), il Protocollo d’Intesa tra Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Casa Circondariale “Antonio Santoro”, il Tribunale di Sorveglianza e l’ACTA s.p.a per l’avvio di “Attività di co-progettazione per la realizzazione di progetti sperimentali ed innovativi per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, attività lavorative intra ed extramurarie di protezione ambientale e di recupero del decoro di spazi pubblici ed aree verdi da parte dei soggetti in stato di detenzione e di modelli locali di gestione integrata del ciclo di raccolta dei rifiuti nella Casa Circondariale di Potenza”.

Il Protocollo è stato sottoscritto dal Provveditore regionale per la Puglia e Basilicata Giuseppe Martone (che ha firmato per il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia, impossibilitato ad intervenire a causa di impegni istituzionali), dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza Paola Stella, dal Direttore della Casa Circondariale di Potenza Maria Rosaria Petraccone e dall’Amministratore unico dell’ACTA Roberto Spera.

Mi riscatto per Potenza” allunga l’elenco di accordi (fin qui, oltre 70) siglati dal Ministero e dal DAP con i Comuni italiani per lo sviluppo e la promozione del lavoro di pubblica utilità. I detenuti coinvolti parteciperanno ad un corso di formazione qualificante relativo al mercato del lavoro e potranno ottenere eventualmente un sostegno dalla Cassa delle Ammende. Saranno inoltre coperti da una polizza assicurativa garantita da un apposito Fondo Inail dedicato al lavoro di pubblica utilità e al termine del periodo di detenzione, la persona detenuta potrà richiedere al Giudice di Sorveglianza la remissione del debito parziale o totale maturato nei confronti dello Stato per il mantenimento in carcere.

L’intesa intende inoltre dare ulteriore impulso a quanto si sta portando avanti nella Casa Circondariale di Potenza, in collaborazione con il privato sociale, in tema di agricoltura sociale con il progetto Officine Officinali per la produzione di oli essenziali e acque profumate, nonché di riuso degli scarti anche attraverso la realizzazione di una stazione di compostaggio in anaerobiosi, nella quale l’ACTA s.p.a intende qualificare le azioni con un ruolo attivo attraverso un progetto di Lombricultura per la produzione di Humus, nel più ampio programma denominato “Prison Farm Rete lucana per l’Economia Carceraria”.