Lavori pubblica utilità, rinnovo convenzione con Fai
8 Maggio 2023
Lavori di pubblica utilità a salvaguardia di boschi e foreste, nella custodia di musei, biblioteche e altri luoghi di cultura, nella manutenzione di ville, parchi e giardini.
Prosegue la convenzione nazionale con il Fondo ambiente italiano (Fai) per gli imputati che hanno chiesto la sospensione del procedimento con messa alla prova. Il rinnovo è stato firmato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal direttore generale della fondazione, Davide Usai.
Quarantaquattro i posti che il Fai apre a questa opportunità, presso 15 beni sparsi sul territorio. Tra questi, il giardino della Kolymbethra nella valle dei Templi di Agrigento, il bosco di San Francesco ad Assisi, i giganti della Sila nell’omonimo parco nazionale calabrese, l’orto sul colle dell’Infinito di leopardiana memoria, a Recanati.

Le persone vengono impiegate per varie mansioni, dall’operaio al direttore, e sono considerate a tutti gli effetti dei volontari dei beni Fai.
In scadenza il 18 aprile scorso, il rinnovo della convenzione è anche dovuto al crescente coinvolgimento, negli ultimi 5 anni, dei soggetti messi alla prova con le attività del Fondo ambiente italiano.
Secondo i dati del registro digitale volontari della fondazione, dal 2018 – anno di sottoscrizione della prima convenzione con il Ministero – la partecipazione è stata attiva: dalle 25 presenze iniziali si è passati alle 32 del 2022. Una flessione si è avuta solo nel 2020, anno delle restrizioni da Covid-19.
La stessa Fondazione riporta che alcuni soggetti messi alla prova, dopo la fine dell’esperienza, hanno continuato a fare i volontari o si sono tesserati al Fai.
La convenzione viene rinnovata per 5 anni, decorsi i quali scatta il rinnovo tacito, salvo comunicazione scritta di disdetta di una delle parti con preavviso di due mesi.
Foto di copertina: Castello della Manta, in provincia di Cuneo. Credit: Fondo ambiente italiano