Lavoro di pubblica utilità: al via il corso per 200 referenti

Scuola Superiore dell’esecuzione penale “Piersanti Mattarella” corso di formazione referenti lavori di pubblica utilità
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Un diverso modo di intendere la pena attraverso la formazione prima e il lavoro poi, per rendere finalmente concreta l’indicazione costituzionale del reinserimento delle persone detenute. Una modalità di inclusione sociale che ha benefici ben visibili verso la collettività: diretti, perché passa attraverso la realizzazione di opere e attività per i cittadini, e indiretti, perché permette di abbattere la recidiva e perciò di migliorare la sicurezza sociale.

E’ partita oggi la prima edizione del corso per 200 referenti il cui obiettivo è quello di sensibilizzare verso le possibilità offerte dal lavoro di pubblica utilità per le persone detenute. Il corso, che si inserisce nel Piano annuale della formazione 2022, sarà distribuito su 5 edizioni, ognuna articolata in due moduli di cinque giornate, per complessive 38 ore formative. Al tavolo dei relatori si alterneranno professionalità ed esperti dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il lavoro di pubblica utilità per i detenuti, strumento trattamentale e rieducativo previsto per legge dal 2018 è stato inserito nell’Ordinamento Penitenziario con lo specifico articolo 20 ter. Di fatto attuato già anni prima, a livello sperimentale, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, da oltre quattro anni è divenuto una buona pratica riconosciuta dall’Onu anche a livello internazionale.

Più di 80 i protocolli d’intesa sottoscritti dal 2019 con Comuni e aziende, un centinaio gli istituti penitenziari fin qui coinvolti e circa 1.400 i detenuti inseriti attualmente nel programma in tutta Italia (ma prima della pandemia erano oltre 4 mila). Il Dap ha deciso di investire fortemente nell’importanza strategica del lavoro di pubblica utilità.

Il percorso partito oggi mira a “strutturare” la tematica sempre più attuale: dei 200 funzionari, 189 saranno assegnati presso i singoli istituti penitenziari e 11 negli altrettanti provveditorati regionali. Avranno il compito di costituire una vera e propria rete, coordinata dalla sezione “Mi riscatto per il futuro” – Ufficio centrale per il lavoro dei detenuti presso il Dipartimento, con il fine di promuovere e diffondere questa nuova cultura della pena e far conoscere il programma e le sue potenzialità agli enti locali e al tessuto imprenditoriale del territorio nel quale saranno assegnati. Inoltre si occuperanno anche di individuare e sviluppare le best-practice che saranno avviate, anche al fine di poterle valorizzare in esperienze transnazionali. Così come accade dal 2019 con la cooperazione internazionale avviata fra Dap, Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine e Governo di Città del Messico, che ha portato alla nascita del programma di reinserimento “De vuelta a la comunidad”, ispirato al lavoro di pubblica utilità italiano.

All’inaugurazione del corso, che si è svolta questa mattina presso la Scuola Superiore dell’esecuzione penale “Piersanti Mattarella”, sono intervenuti la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, il Capo del Dap Carlo Renoldi, il Vice Capo Roberto Tartaglia, il Direttore generale della Formazione del Dap Riccardo Turrini Vita, il Presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa, il Responsabile della sezione “Mi riscatto per il futuro” – Ufficio centrale per il lavoro dei detenuti Vincenzo Lo Cascio e la Garante dei diritti dei detenuti per Roma Capitale Gabriella Stramaccioni. La presentazione del progetto di formazione innovativa e ad alto impatto operativo “Rete e progettualità dei lavori di pubblica utilità” è stata curata dalla Responsabile scientifica del corso Maria Lucia Avantaggiato.

Scuola Superiore dell’esecuzione penale “Piersanti Mattarella” corso di formazione referenti lavori di pubblica utilità