Lavoro e rispetto per il territorio: i progetti sull’isola di Gorgona

Sottosegretario Vittorio Ferraresi all'Isola di Gorgona
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Dall’orticoltura alla cura degli animali, dalla conservazione dei boschi al turismo ecosostenibile. Il carcere dell’isola di Gorgona è un vero e proprio laboratorio di buone pratiche per la rieducazione delle persone detenute. Aver recentemente deciso di non macellare più animali nel mattatoio del carcere, non ha soltanto salvato la vita a 600 animali ma ha dato l’avvio a nuove iniziative che miglioreranno ulteriormente le condizioni di vita di chi lavora e vive sull’isola.

Da sottolineare l’interessamento, in tal senso, del sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi che, fin dalla sua visita nel maggio 2019, ha dettato le linee guida per la riqualificazione degli interventi trattamentali in un’ottica ecocompatibile, orientata all’empatia per gli animali e a garantire un futuro alle persone detenute. Va in questa direzione, infatti, l’accordo quadro, realizzato fra il Ministero della Giustizia, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e il Parco nazionale dell’arcipelago toscano, che formalizza, rafforza e dà ulteriormente seguito all’impegno del dicastero di via Arenula per l’isola.

“L’avvenuta chiusura del mattatoio e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali, significano una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola – spiega Ferraresi -. Al contempo, consentono ai detenuti di svolgere, con gli animali che restano, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio. Con il valore aggiunto di dare l’opportunità ai detenuti di imparare un mestiere che tornerà loro utile una volta terminata la pena”.

L’accordo siglato prevede:

• Il programma di ricerca “Gorgona. Caso studio: monitoraggio e osservazione dei benefici educativi recati dalle relazioni detenuti/animali”, che si terrà da giugno a dicembre 2020, realizzato dalla cattedra di Diritto penitenziario del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Milano Bicocca in collaborazione con l’équipe dell’istituto penitenziario. I detenuti potranno prendersi cura degli animali, nutrirli e accudirli, sviluppando una nuova modalità di relazione non più centrata sullo sfruttamento, ma sull’empatia con esseri senzienti. Ciò porterà importanti benefici dal punto di vista trattamentale, in termini di salute psicofisica, libera espressione delle emozioni, autostima ed ampliamento dei loro orizzonti professionali, relazionali ed etici;

Isola di Gorgona - cavalli al pascolo
Isola di Gorgona – cavalli al pascolo

Collaborazione con il Parco nazionale dell’arcipelago toscano, per valorizzare l’aspetto turistico e ambientale dell’isola e promuovere la formazione e l’occupazione dei detenuti. In particolare, saranno avviati entro luglio, grazie al pagamento del ticket d’ingresso dei visitatori del Parco, lavori di pubblica utilità per interventi di manutenzione dei sentieri e del patrimonio boschivo, per i quali il Parco garantisce un finanziamento di quasi 90mila euro.

Convenzione tra la Direzione dell’istituto penitenziario, il Comune di Livorno e la LAV Italia, per ridurre il numero di animali sull’isola e, di conseguenza, il relativo impatto ambientale: circa 450 animali verranno trasferiti, i primi 85 già il 28 giugno. Sull’isola verrà creato un rifugio per gli animali che rimarranno, sovvenzionato dalla Lega Anti Vivisezione con 44mila euro, utili all’acquisto di fieno e mangimi. Da questo cambiamento l’Amministrazione penitenziaria otterrà un risparmio di circa 90mila euro. Il destino degli animali trasferiti sulla terraferma sarà l’adozione da parte della LAV, per alcuni, mentre per gli altri sono in corso le ricerche di luoghi idonei.

Isola di Gorgona - raccolta olive
Isola di Gorgona – raccolta olive

Convenzione tra Università di Firenze, Parco dell’arcipelago toscano, ASA – Azienda Servizi Ambientali di Livorno e il Comune di Livorno per l’elaborazione, già avviata, di ‘schede Gorgona’ finalizzate al raggiungimento di vari obiettivi, tra i quali il completamento del passaggio verso l’autonomia energetica dell’isola, il recupero delle acque reflue per il riuso in agricoltura, la gestione dei fanghi di depurazione.