Liberi dentro: la radio che trasmette speranza alla Dozza

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Quando è arrivato lo tsunami Covid-19 che non ha guardato in faccia niente e nessuno, che non ha incontrato muri a ostacolarlo ma che solo la lontananza fra gli essere umani ha potuto arginarlo, anche nelle carceri il mondo è cambiato. E quanto si è via via costruito negli anni con impegno e dedizione, grazie alle persone che ogni mattina entravano per portare ai detenuti conoscenza e lavoro, conforto e speranza, e agli insegnanti che facevano lezione, ha dovuto percorrere strade diverse, così da preservare la salute dei detenuti dalla diffusione del contagio.

Massimo Ziccone, responsabile dell’Area educativa della casa circondariale Dozza, e Roberto Lolli, presidente dell’Associazione volontari per il carcere, allora sono andati in commissione “Parità e pari opportunità” a Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna, a spiegare che c’era una possibilità per “rimodulare a distanza” i servizi interrotti. Il progetto, hanno spiegato, prevede il coinvolgimento di una radio attraverso la quale far arrivare in carcere le voci di insegnanti e volontari, Garanti comunale e regionale dei diritti dei detenuti, rappresentanti delle fedi religiose.

Il progetto, grazie a Radio Città Fujiko, da lunedì 13 aprile è diventato realtà: l’emittente ha iniziato a trasmettere dalle 9 del mattino, per mezz’ora, dal lunedì al venerdì, “Liberi dentro – Eduradio per il carcere”, un programma che prende il nome dal blog attorno al quale sono organizzate le voci e le energie di coloro che si dedicano ai detenuti.

“Il programma – spiega il comunicato del Comune di Bologna – sarà così in grado di raggiungere quanti più detenuti possibile e di colmare il vuoto creatosi, almeno in via provvisoria, finché non sarà possibile ripristinare le varie attività dentro il carcere. Proprio a questo scopo, i detenuti verranno forniti di radio acquistate dalla rete dei promotori e donate al carcere”. Le trasmissioni potranno essere riascoltate anche in podcast sul blog Liberi dentro.

Le prime due puntate sono andate in onda e, con Francesca Candioli e Caterina Bombarda a condurre da studio, la parola d’ordine è già stata lanciata: “Ripresa”. Riprendere in mano le attività sospese a causa del Coronavirus e riprendere in mano la propria vita. La seconda puntata ha registrato la gradita presenza del costituzionalista Valerio Onida che, nella rubrica “Constitution on air”, curata dai ragazzi del centro Poggeschi, ha parlato dei diritti in carcere.