Lo spirito del Natale a Sollicciano con il presepe creato dai detenuti

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Un anno e mezzo di lavoro, l’impegno di un gruppo di detenuti di diverse culture e religioni e la competenza dei soci fiorentini dell’Associazione Italiana Amici del Presepe (AIAP): è nato così il presepe artistico inaugurato nel carcere di Sollicciano dall’Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori.

L’iniziativa è partita dall’incontro della direzione della Casa Circondariale con Massimo Pucci e Giuseppe Mazza, esponenti della sezione AIAP di Firenze. Per la collocazione si è individuato il Giardino degli Incontri, area verde all’interno del carcere destinata ai colloqui con i familiari. E il progetto, elaborato su disegni di Giovanni Michelucci – celebre architetto toscano del secolo scorso -, ha così preso vita.

presepe artistico CC sollicciano
Uno scorcio del presepe artistico realizzato nella casa circondariale di Firenze-Sollicciano

Sotto la supervisione degli esperti, i detenuti hanno acquisito la necessaria confidenza con materiali plastici e colori acrilici, padroneggiando col tempo le moderne tecniche costruttive: come modello di ambiente si è scelto lo scenario di un villaggio toscano del Quattrocento. I particolari architettonici, molto curati anche negli interni delle abitazioni, sono andati a riempire uno sfondo naturalistico, il classico cielo azzurro – con le fasi della notte e del giorno che si avvicendano – e la catena montuosa. Dalla fontana che anima il centro del paese sgorga realmente acqua.

Una realizzazione di grande impatto, tanto che il Cardinale Betori ha fatto coincidere la benedizione augurale dell’opera con la messa celebrata a Sollicciano nella previgilia natalizia. Il messaggio del presepe fiorentino resterà vivo tutto l’anno, perché i promotori hanno deciso che l’esposizione sia permanente e non limitata ai giorni di festa.