Mascherine confezionate da detenuti per i bambini dell’Uganda

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Sono i bambini i destinatari delle nuove iniziative promosse nel carcere di Reggio Emilia dall’associazione Gens Nova, in collaborazione con il direttore Gianluca Candiano e con la comandante commissario capo Rosa Cucca. I bimbi della missione di Apeitolim, in Uganda (guidata dal missionario comboniano Marco Canovi) e i piccoli pazienti dell’ospedale “Regina Margherita” di Torino riceveranno delle mascherine realizzate appositamente per loro, a titolo di volontariato, dai detenuti dell’istituto reggiano.

L’iniziativa si deve alla referente dell’associazione Gens Nova Anna Protopapa che, entrata in contatto con la realtà del carcere nel pieno dell’emergenza sanitaria da Covid-19, non ha smesso da allora di lavorare alla creazione di reti solidali che coinvolgano anche i detenuti. “Circa due mesi fa – racconta – mi sono attivata sul territorio reggiano per donare dispositivi di protezione individuale (Dpi) alle forze dell’ordine e ad alcune realtà, tra cui la casa circondariale. Durante l’incontro con il comandante Cucca è emersa la necessità di tutto l’istituto di disporre di ingenti quantità di Dpi. Da qui l’idea di far confezionare mascherine ai detenuti”.

Immediata l’adesione di alcuni detenuti, con l’allestimento di un laboratorio in pochi giorni grazie alla disponibilità della direzione. Le macchine da cucire sono state fornite da alcune canoniche del circondario, mentre i materiali sono stati donati da alcune aziende. “Il mio impegno principale- continua Anna Protopapa – è stato quello di reperire materie prime facendo appello alla generosità di imprenditori, commercianti, privati. Abbiamo ricevuto un riscontro positivo non solo da realtà del luogo, ma anche dal Molise, Marche, Veneto. Ad oggi il materiale reperito attraverso tante piccole donazioni di tessuti è corrispondente a circa ventimila mascherine”.

Le mascherine per i bambini della missione di Apeitolim sono realizzati in tessuti a fantasie colorate, mentre quelle per i pazienti dell’ospedale Regina Margherita di Torino sono in tinta unita e accompagnate da un pennarello per tessuti, per consentire ai piccoli di “personalizzarle”. Bambini a latitudini diverse, con in comune il bisogno di attenzione, protezione e allegria. “L’iniziativa – conclude Protopapa – ha ricevuto espressioni di riconoscenza e benevolenza da Papa Francesco che per me hanno avuto un grande valore e mi hanno incoraggiato a perseguire la realizzazione di altri progetti lungo questa strada”.