Mattarella ricorda Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini e Guido Galli

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato oggi i magistrati Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini e Guido Galli nel quarantesimo anniversario della loro morte. Era il marzo 1980 quando, a distanza di pochi giorni uno dall’altro, i tre giudici persero la vita sotto i colpi dei terroristi.
“Questi tre magistrati – dice in una nota il Capo dello Stato – impegnati in aree differenti del Paese durante il periodo degli ‘anni di piombo’ divennero bersagli dei terroristi perché concretamente fedeli alle istituzioni della Repubblica, uomini ‘simbolo’ da combattere nel tragico disegno criminoso perseguito in Italia dalle loro organizzazioni.”

Le parole di Mattarella arrivano in un momento particolarmente difficile che l’Italia sta vivendo, sottolineando il grande valore dei tre servitori dello stato e scuotendo gli animi delle persone.

Il presidente della Repubblica ricorda i magistrati Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini e Guido Galli
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

“Il loro coraggioso e sobrio operato, svolto mettendo a rischio la propria vita, va assunto ad esempio per la crescita della coscienza civile e la riaffermazione del valore della legalità nelle istituzioni e nella società. Desidero rinnovare – conclude il Presidente – i sentimenti di partecipazione e vicinanza dell’Italia ai loro familiari e a quanti li hanno conosciuti e stimati e che in questi anni ne hanno ricordato l’esempio, mantenendo sempre presente il senso del loro impegno”
Giacumbi, procuratore della Repubblica di Salerno, venne assassinato il 16 marzo per mano di una cellula salernitana delle Brigate Rosse; Minervini, nominato il giorno prima Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena (l’attuale Capo DAP) del Ministero della Giustizia, fu freddato il 18 marzo sempre dai brigatisti; Galli, magistrato e accademico italiano, docente di criminologia, venne ucciso il 19 marzo a Milano da un nucleo armato di Prima Linea.