“Mi riscatto per il futuro”: Favignana adotta l’inclusione lavorativa

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Il protocollo d’intesa firmato stamani dal capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) Bernardo Petralia e dal sindaco di Favignana  Francesco Forgione, aggiunge  l’isola alla lunga lista di enti, istituzioni pubbliche, soggetti del settore privato e imprese di grandi dimensioni che si avvalgono del lavoro di detenuti in progetti a favore della collettività.

L’accordo intende favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti secondo il modello Mi riscatto per il futuro, basato sull’offerta a condannati di opportunità formative spendibili una volta in libertà e sull’adesione ad attività di utilità sociale. Un percorso reso possibile dall’articolo 20 ter dell’Ordinamento penitenziario (come modificato dal D.lvo 124/2018) che consente l’impiego di condannati, su base volontaria e gratuita, nei lavori pubblica utilità. Lavoro, come strumento fondamentale di reinserimento sociale, e “sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati” sono due delle finalità evidenziate nell’accordo e condivise dai firmatari.

I detenuti, provenienti dalla locale casa di reclusione Giuseppe Barraco, saranno occupati principalmente in attività di manutenzione del verde e di recupero del patrimonio ambientale, area d’interventi definita come prioritaria dall’accordo, sulla base del successo di analoghe esperienze e per le caratteristiche naturali e paesaggistiche dell’isola. L’individuazione delle attività lavorative, la selezione delle persone detenute, interessate a seguire il percorso, e le relative attività di formazione saranno programmate – prevede il protocollo – da un Comitato di coordinamento, composto da rappresentanti dell’amministrazione penitenziaria, del  Comune di Favignana e della  casa di reclusione.

Dopo una sperimentazione iniziata a Roma (con oltre 4500 detenuti coinvolti) e proseguita in altri capoluoghi, il progetto è divenuto un modello d’inclusione lavorativa che ha dato vita, nel novembre 2019, alla istituzione presso la segreteria del capo del DAP di “Mi riscatto per il futuro – Ufficio centrale per il lavoro penitenziario”, per garantire l’uniformità degli interventi e delle procedure esecutive. Per la sua caratteristica di coniugare riabilitazione e riparazione, la formula ha assunto rilevanza internazionale ed è stata adottata anche a Città del Messico, dove il  sindaco di Favignana, componente della delegazione italiana, ha avuto modo di conoscerla e apprezzarla.

Presenti alla stipula della convenzione, avvenuta a Palazzo Florio, oltre ai firmatari, il provveditore regionale della Sicilia, Cinzia Calandrino, e il responsabile dell’Ufficio Centrale per il lavoro penitenziario, Vincenzo Lo Cascio. “Il lavoro è nobiltà, serenità, democrazia e tutto ciò che ruota attorno alle virtù fondamentali delle Stato. Sul lavoro puntiamo per dare una funzione sociale all’attività trattamentale” ha dichiarato il Capo DAP Petralia. “Più lavoro significa più garanzie per il singolo, la comunità, lo Stato stesso”.

Sono in tutto 108 gli accordi  firmati dal DAP con enti locali e associazioni operanti sul territorio e 7 i protocolli stipulati con soggetti dell’imprenditoria privata di rilevante entità.