Milano, al Fuorisalone gli ‘Oggetti d’evasione’ dei detenuti di Bollate

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Non solo creatività e senso estetico ma anche quel tanto di astuzia che permette di aggirare i divieti. Sono  i talenti che i detenuti del carcere di Bollate hanno messo in campo per realizzare gli “Oggetti d’evasione” in mostra da oggi, 15 aprile, al 21 aprile alla Fabbrica del Vapore per il Fuorisalone della Milano design week.

Così comunissime penne biro sono divenute ferri da calza, vietati in carcere. E l’altrettanto vietata grattugia si scopre che era in realtà una scatola di tonno mentre, a guardar bene, le mezzelune trita-aromi rimandano a un passato da umili coperchi. Ma ci sono anche oggetti per rendere più funzionale e meno spersonalizzante  il carcere, come l’ingegnoso porta rotolo di carta igienica, il posacenere da branda e il bilanciere realizzato con bottiglie di plastica.

Il progetto “Oggetti d’evasione” è stato realizzato nei mesi scorsi dal periodico ‘CarteBollate’ insieme a Susanna Ripamonti, Lorenzo Coppola, Giacomo Ghidelli e Alessandro Guerriero, in collaborazione con la Naba, Nuova Accademia di Belle Arti e con Milano Makers. Detenuti e detenute hanno realizzato oggetti “eccentrici, cangianti, più piccoli e virtuosistici, spazi costruiti intorno alla persona, intimamente legati al suo corpo, alla sua vita, al suo piacere. E al suo dolore” si legge nella presentazione della mostra.

I sorprendenti frutti di tanta inventiva (e anche di ricerca antropologica, curata dagli studenti della NABA ) forse non potranno rientrare in carcere ma di sicuro nella mostra curata da Alessandro Guerriero, allestita alla Fabbrica del Vapore potranno essere visti, scrivono gli organizzatori, come “oggetti concepiti quali racconti, quali elementi ‘caldi’ della storia delle persone senza libertà”.