“Sugli affidi dei minori l’obiettivo è monitorare tutto il territorio”

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Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha risposto nell’aula della Camera dei Deputati a due interrogazioni, a prima firma dei deputati Francesco Lollobrigida e Stefania Ascari, sulla questione degli affidi dei minori, in seguito alle recenti notizie di cronaca su presunti affidi illeciti in Val D’Enza, e a una sulle prove scritte per il concorso a posti di uditore giudiziario, svoltesi all’inizio del mese di giugno 2019, a prima firma Michaela Biancofiore.

Il Guardasigilli, rispondendo sulla questione degli affidi, ha chiarito che il “ministero sta svolgendo le verifiche ispettive di sua competenza, che sono state attivate con la massima solerzia così come imposto dalla gravità della vicenda. L’obiettivo è quello di un monitoraggio capillare e ad ampio raggio dell’andamento generale delle procedure di affido su tutto il territorio, incrociando il più possibile i dati che provengono dai diversi uffici giudiziari al fine di poter fare emergere ogni eventuale profilo di dubbio sulla correttezza dell’operato degli addetti ai lavori”. Bonafede ha anche sottolineato la particolare sensibilità del Governo rispetto ai temi che riguardano l’integrità psico-fisica dei minori: “Nessun intervento repressivo o normativo potrà verosimilmente restituire a questi ragazzi l’infanzia violata, ma ciò non impedisce di mettere in campo ogni utile strategia di contrasto a fenomeni del genere, anche per prevenirne l’insorgenza”.

In risposta all’interrogazione presentata dalla deputata Biancofiore, il ministro Bonafede ha spiegato che dagli accertamenti “non risulta che in occasione delle prove scritte dell’ultimo concorso in magistratura alcun candidato sia stato trovato in possesso di un cellulare nascosto in bagno e tanto meno della traccia già sviluppata di una delle prove. Gli unici candidati esclusi dalle prove sono stati quelli trovati in possesso di un codice artefatto e foglietti celati negli indumenti o nei generi alimentari.  A garanzia del regolare svolgimento della procedura, a questi ultimi non è stato consentito l’accesso alle prove, in quanto espulsi già al momento della consegna dei codici con contestuale trasmissione dei verbali al Consiglio Superiore della Magistratura per le valutazioni di competenza. Quanto accaduto dimostra l’efficacia dei controlli preliminari all’accesso alle prove da parte dei candidati. Il concorso in questione, pertanto, si è svolto regolarmente e nel rispetto della normativa vigente”.