Nadia, Eloisa, Letizia e Marta… Chiamatele Fiamme Rosa!

Nadia Battocletti, atleta delle Fiamme Azzurre durante gli Europei U20 a Boras (Swezia) foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo
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Ormai se ne sono accorti tutti, da quando il mondiale delle azzurre del calcio ha squarciato le nubi anche davanti ai più duri: lo sport italiano è sempre più donna. E anche nelle Fiamme Azzurre è già tempo di “fiamme rosa”: le antesignane, dal primo vero reclutamento di 15 anni fa, sono state Claudia Corsini e Vera Carrara, Irene Franchini e Nadia Cortassa, Francesca Quomdamcarlo e Vincenza Calì. Tutte sono arrivate al titolo mondiale – e spesso più di una volta – tranne l’ultima, la sprinter palermitana: e solo perché a Vincenzina è mancata un po’ di fortuna e davanti aveva americane e caraibiche.

Il resto è un file rouge di medaglie: le ultime arrivano dal Trentino, e il testimone è passato da Letizia Paternoster (che oggi compie 20 anni! Auguri… ), sul velodromo di Gand, a Nadia Battocletti, Europei juniores di atletica a Boras. Figlie entrambe della Val di Non, Letizia di Revò e Nadia di Cavareno: ragazze da copertina, nella loro genuina bellezza di ventenni. E brave, tanto. Letizia è tornata dal Belgio con tre ori U23, Nadia ha aggiunto al titolo europeo di corsa campestre già conquistato in inverno a Tilburg anche l’argento dei 5000 in Svezia. Stavolta ha dovuto cedere il passo alla slovena Klara Lukan, che è salita in questa stagione dagli 800 ai 5000 e, per non peccare d’esperienza, è stata davanti dal primo all’ultimo metro. La trentina delle Fiamme Azzurre è stata la sua ombra fino al quarto chilometro, poi ha ceduto qualche metro ed è stato decisivo, nonostante il tentativo di recupero nel finale. Ma sul traguardo ha segnato 16’09”39, nuovo primato personale, sei secondi meglio del precedente: e anche lei non è che fosse troppo esperta sulla distanza, alla quinta gara in carriera. A Boras c’era un’altra fiamma azzurra, Eloisa Coiro: tra batteria e semifinale ha conquistato la sua corsia nella finale degli 800 metri e lì è rimasta un po’ schiacciata tra la tattica suicida di Delia Sclabas, la favorita svizzera, ed un terzetto di britanniche abilissime nel gioco di squadra. Oro e bronzo a loro, con Isabelle Boffey miglior tempo dell’anno (2’02”92), argento a Sclabas: Eloisa quarta, sia pure migliorandosi a 2’04”12.

Eloisa Coiro, atleta delle Fiamme Azzurre a Boras (Swezia) durante i Campionati Europei under 20- foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo
Eloisa Coiro durante la gara degli 800 ai Campionati Europei under 20 – Foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

 

Ma dicevamo anche delle due ruote: perché il ciclismo in rosa, per la Polizia Penitenziaria, è sempre sotto i riflettori. Dopo Minsk, oro ai Giochi Europei, e dopo Gand – tris agli Europei U23 su pista – Letizia Paternoster è ritornata a correre su strada: al BeNeLadies Tour è stata la miglior italiana – settima nella classifica generale vinta dalla tedesca Lisa Klein – e seconda nella classifica delle giovani, a 14” dall’altra tedesca Hannah Ludwig. Attenzione però: lo sguardo di molti si è spostato su Marta Bastianelli, al rientro in gruppo dopo il problema al ginocchio. Dallo stop di un mese e mezzo, la campionessa dei Castelli è subito tornata a ruggire: tanti piazzamenti – con il terzo posto finale nella classifica a punti – fino al secondo posto della frazione conclusiva, la tappa con arrivo a Zelzate. Sarà l’aria delle Fiandre, che le piace molto: fatto sta che Marta ha piazzato il colpo di reni in volata restando dietro solo all’olandese Lorena Wiebes, fresco oro continentale a Minsk nella prova in linea.