“Nessuno escluso”, intesa Dap-Antigone-Giuffrè

Firma protocollo tra Giovanni Russo (Dap), Patrizio Gonnella (Antigone) e Antonio Delfino (Giuffrè) per progetto "Nessuno escluso" (Credit: ministero Giustizia)
FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

Un programma per sensibilizzare tutta la comunità penitenziaria intorno alla cultura giuridica e costituzionale. È quanto prevede il protocollo d’intesa tra Giuffrè Francis Lefebvre, il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e l’associazione Antigone, firmato stamane al ministero della Giustizia.

Testi e altri contenuti della casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre saranno donati alle biblioteche di alcuni istituti penitenziari dove si istituiranno dei “corner informativi”, punti stabili di informazione ma anche “luoghi di promozione di istanze di diritti e di partecipazione attiva della popolazione carceraria”, secondo quanto descritto nel protocollo siglato da Antonio Delfino, direttore comunicazione e relazioni istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre editrice, dal capo Dap Giovanni Russo e dal presidente di Antigone Patrizio Gonnella.

“Un progetto nato dalla volontà della casa editrice, dopo oltre un secolo di vita in cui ha ricevuto tanto, di rendersi disponibile per un impegno importante” ha commentato Delfino.

Russo, Gonnella (Antigone) e Delfino (Giuffrè)
Il capo Dap Giovanni Russo, il presidente di Antigone Patrizio Gonnella e il direttore comunicazione Giuffrè Antonio Delfino (Credit: Ministero della Giustizia)

“Non si tratta solo di una donazione di libri, ma del coinvolgimento di autori che scrivono per la casa editrice”, ha puntualizzato Russo che ha sottolineato come il progetto “coinvolga due soggetti che la società riconosce come portatori d’interessi”.

Specificità dell’iniziativa evidenziata anche da Patrizio Gonnella che ha messo in rilievo come sia “un’opportunità per guardare insieme a una comunità più ampia, con un linguaggio comune nel quale possiamo riconoscerci adeguatamente.

Per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, invece, si tratta di “iniziative che aiutano ad abbattere pregiudizi, nel rispetto dei ruoli e delle regole”.

Tre gli istituti dove si attiveranno le sperimentazioni: Roma Rebibbia femminile e le case circondariali di Bari e Torino. Obiettivo dell’accordo, coinvolgere gradualmente il maggior numero possibile di istituti.