Bonafede: dalla pandemia forte accelerazione all’informatizzazione

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Il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha partecipato questo pomeriggio in video collegamento alla Conferenza dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa dal titolo “Come rinforzare la fiducia dei cittadini nella giustizia?”. I temi al centro della riunione sono stati l’indipendenza della giustizia e il rafforzamento dello Stato di diritto: “In questi settori – ha ribadito Bonafede – per l’Italia è fondamentale la creazione di una cornice comune europea”.

Per il Ministro della Giustizia “l’anno appena trascorso ha segnato una tappa importante nel percorso di crescita della qualità del servizio giustizia, come riconosciuto anche nel recente rapporto della UE sul Rule of Law, che ha dato atto dei progressi fatti dall’Italia in questo ambito e nel settore altrettanto essenziale della lotta alla corruzione”.

Bonafede ha elencato gli investimenti realizzati e le riforme avviate per incrementare la qualità del sistema giudiziario italiano: “Nel 2019 si è proceduto a un massiccio aumento delle assunzioni di personale di magistratura e amministrativo. Si è investito nell’ammodernamento, attraverso lo sviluppo degli strumenti di innovazione tecnologica in campo informatico. Per realizzare uno snellimento delle procedure e la riduzione della durata dei processi, si sono messi in campo progetti di riforma legislativa del processo civile e penale”.

Un passaggio dell’intervento del Guardasigilli è stato dedicato ai nuovi scenari aperti dalla crisi sanitaria in corso: “La pandemia da Covid 19 e il lockdown hanno impresso un’importante accelerazione all’informatizzazione e un’estensione delle videoconferenze. Durante l’emergenza, queste ultime sono state adottate come tecniche di acquisizione degli atti di indagine, forme di celebrazione delle udienze non dedicate all’assunzione della prova, sistemi per assicurare la partecipazione al processo degli imputati detenuti limitandone gli spostamenti sul territorio. La trasmissione telematica di istanze e memorie difensive e la possibilità per i difensori di accedere da remoto agli atti dell’indagine  – ha spiegato Bonafede – si configurano come strumenti per conciliare la continuità dell’attività giudiziaria con l’esigenza di ridurre l’afflusso degli utenti nelle cancellerie degli uffici”.

 

“Il nostro sistema – ha concluso Bonafede – sta raccogliendo la sfida di fare in modo che le limitazioni imposte dal contesto sanitario non comportino compressione delle garanzie del giusto processo e dei valori dell’oralità e del contraddittorio consacrati dall’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.