Oltre Battisti: i terroristi da riportare in Italia

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Non c’era solo il nome di Cesare Battisti nella black list dei terroristi italiani ricercati in campo internazionale. Merita particolare attenzione il caso di Claudio Lavazza, tra gli esponenti di spicco dei “Proletari armati per il comunismo” e insieme a Battisti coinvolto nell’omicidio del maresciallo della Polizia Penitenziaria, Antonio Santoro. Sulla testa di Lavazza, attualmente detenuto in Spagna per reati commessi nel Paese iberico, pende un provvedimento di cattura per associazione con finalità terroristiche, concorso in rapina, omicidio e violazione della legge sulle armi.

Diversi i terroristi avvistati per l’ultima volta in Francia. Giorgio Pietrostefani, tra i dirigenti di “Lotta Continua”, viene ritenuto il mandante dell’omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi. In cerca di riparo Oltralpe anche Sergio Tornaghi (Br), su cui pende un provvedimento di cattura per partecipazione a banda armata, ed Enrico Villimburgo, altro esponente delle Brigate Rosse condannato all’ergastolo nel processo Moro-ter. Nell’elenco figura anche il nome di Giovanni Alimonti, chiamato a scontare una pena per concorso in banda armata, associazione con finalità di terrorismo, concorso in violenza privata aggravata.

Risiede in Svizzera con tanto di cittadinanza acquisita Alvaro Lojacono, esponente di Potere Operaio e Br condannato per l’omicidio Moro insieme all’altro brigatista Alessio Casimirri. In quest’ultimo caso la situazione risulta cristalizzata da anni: acquisendo la cittadinanza nicaraguense è coperto da una garanzia costituzionale e non può essere estradato. Gli ultimi tentativi fatti per le vie diplomatiche hanno visto totale chiusura da parte dello stato centroamericano. Vittorio Spadavecchia, nel gruppo degli estremisti che nel 1982 assaltò a Roma la sede dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, è stato localizzato in Gran Bretagna.

Fu tra i fondatori di Prima Linea ma col passare del tempo se ne sono perse le tracce: il riferimento è a Franco Coda, condannato per concorso in banda armata e associazione con finalità di terrorismo. Identico provvedimento quello a carico di Siegfriend Steger e Carlo Ausserer: associazione terroristica. Mentre la condanna per Peter Paul Volgger comprende attentati alla sicurezza dei trasporti e detenzione di esplosivi. Roberta Cappelli deve scontare una pena per associazione con finalità terroristiche, concorso in rapina e omicidio; Paolo Ceriani Sebregondi per omicidio e partecipazione a banda armata, Maurizio Di Marzio per partecipazione a banda armata, Ermenegildo Marinelli per associazione sovversiva e Marina Petrella per associazione sovversiva e banda armata. Il dossier sulle persone ricercate comprende circa una trentina di persone e il lavoro dietro le quinte per assicurarli alla giustizia italiana è incessante.

nella foto: Giorgio Pietrostefani (in alto a sinistra), Marina Petrella (a destra), Alessio Casimirri (in basso a sinistra)