Nordio al plenum: “Leale collaborazione tra Csm e Ministro”

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“La leale collaborazione tra Csm e Ministro è la chiave per restituire al Paese una giustizia sempre più vicina ai bisogni della collettività”. E’ l’incipit e il filo conduttore dell’intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura. A presiederlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Ed é proprio in nome del principio di leale collaborazione, ha proseguito il Ministro,  che si ritiene utile che vengano trasmesse “al Consiglio, perché valuti se rilasciare un eventuale parere, le iniziative normative, quali gli schemi di decreti legislativi, e taluni tra i più rilevanti decreti ministeriali”. E citando un passaggio del discorso che il Capo dello Stato ha tenuto nell’aula bunker il 23 maggio 2021 (“la magistratura e la sua capacità di riscuotere fiducia sono imprescindibili per il funzionamento del sistema costituzionale”), ha aggiunto: “Troppo importante per chi vi parla è contribuire a rinsaldare il rapporto di fiducia della collettività nei confronti della magistratura”.

Diversi i punti affrontati nella relazione, dalle riforme agli investimenti per il comparto giustizia  – che “pur in un quadro economico complesso, siamo riusciti ad aumentare” -, dall’abbattimento dell’arretrato alla riduzione del disposition time dei processi. Tutte misure richieste dal Pnrr, per le quali,  “anche se è necessario attendere risultati più consolidati, voglio far giungere a ogni ufficio e a ciascun magistrato il mio plauso”.

“Da gennaio anche il processo penale telematico sarà una realtà – ha ricordato Nordio -, la affronteremo insieme, a cadenze serrate ma con opportuna gradualità che porta a sintesi le esigenze e le soluzioni rappresentate così dalla Avvocatura come dagli uffici giudiziari”.

Avviandosi alla conclusione, ha poi ricordato le “oltre undicimila nuove risorse” immesse in tutti i Palazzi di giustizia, a supporto dei magistrati e della struttura dell’Ufficio per il processo; i concorsi in magistratura – “ben quattro procedure in atto gestite in contemporanea e un nuovo concorso, per altri 400 posti” – e la definizione “dell’annosa situazione dei tanti magistrati onorari, che garantiscono una funzione essenziale”, con l’istituzione di una dotazione di circa 500 milioni di euro per il prossimo triennio.

 

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