Nordio: “La cultura, un itinerario verso la libertà intellettuale”

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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e la presidente Rai, Marinella Soldi, hanno presentato nella casa circondariale di Civitavecchia l’iniziativa “Scuola esercizio di libertà”.

Il progetto, che ha preso spunto da una frase rivolta ai giovani dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La scuola costituisce un esercizio di libertà”,  é nato nell’ambito del progetto quadro “La Cultura rompe le sbarre” di Rai per la sostenibilità-ESG, e prevede la donazione della Rai all’Amministrazione penitenziaria di 400 pc sui quali è stato caricato un apposito software che consente di ‘navigare offline’ nel sito ‘RaiScuola’. Oltre 1.800 ore le video-lezioni previste, suddivise per materia e livello scolastico, e destinate ai 20mila studenti detenuti di ogni livello, presenti nei 190 istituti penitenziari del Paese.

Il Guardasigilli, in un passaggio del suo intervento ha ricordato che: “La conoscenza è potere, ma solo la saggezza è libertà, e la saggezza è data dalla cultura. E’ l’inizio di un itinerario verso la libertà intellettuale”.

“Particolarmente colpita dall’elevato numero di coloro che hanno chiesto di poter seguire un percorso di studi” si è detta la presidente della Rai Soldi, sottolineando che “20mila detenuti su 60mila…cercano un percorso di riscatto attraverso l’istruzione”.

“Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”, recita l’articolo 27 della Carta costituzionale, e la cultura, la formazione e lo studio rivestono un ruolo centrale nel trattamento penitenziario. Anche la Rai, come Servizio Pubblico, vuole contribuire – nello spirito della Carta – a rimuovere quegli ostacoli che rischiano di limitare l’eguaglianza dei cittadini, nella convinzione che la scuola, l’istruzione, il sapere, la cultura siano gli elementi fondanti del percorso di responsabilizzazione delle persone.

Presentazione progetto "Scuola esercizio di libertà" nelle carceri

Presenti all’evento anche il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo, che ha ricordato come “una parte della nostra società che è dietro le sbarre, non smette di avere diritti, come quelli alla cultura, alla conoscenza e al progresso individuale” e che di questa popolazione fa parte anche “una fetta importante di detenuti stranieri che hanno difficoltà linguistiche. Consentirgli di poter svolgere approfondimenti linguistici e culturali mi sembra una base minima del vivere comune”.

La direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, ha annunciato che saranno realizzate “una serie di lezioni sull’intelligenza artificiale da mettere a disposizione delle carceri” perché si trattino “non solo discipline tradizionali ma anche argomenti di grande attualità”, mentre Roberto Natale, direttore ‘Rai per la sostenibilità-Esg’, ha colto in questo progetto proprio il senso della “Rai reale”.

L’evento, moderato da Valerio Iafrate, ha visto inoltre la partecipazione della direttrice della casa circondariale Patrizia Bravetti e le testimonianze commosse di una funzionaria giuridico-pedagogica e di una detenuta attualmente inserita in corsi di studio.