Ordinamento giudiziario vaticano: più indipendenza e diritto di difesa

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Carriere separate tra il Tribunale e l’Ufficio del Promotore di giustizia: la riforma dell’Ordinamento giudiziario vaticano promulgato con la legge numero CCCLI da Papa Francesco anticipa anche temi da tempo in discussione con riguardo alla normativa italiana.

Il nuovo provvedimento risponde all’esigenza di adeguare la legislazione vaticana approvata nel 1987 da Giovanni Paolo II alle numerose modifiche intervenute negli ultimi due decenni, soprattutto in materia economico-finanziaria e nel settore penale e in conseguenza dell’adesione dello Stato della Città del Vaticano a numerose convenzioni internazionali.

La nuova legge, oltre a puntare su una maggiore efficienza e snellezza del sistema, consolida in particolare il principio dell’indipendenza della magistratura e prevede la separazione ordinamentale tra organi requirenti e giudicanti.

Sul punto dell’indipendenza e dell’imparzialità, Papa Bergoglio ha rafforzato il principio della dipendenza gerarchica dei magistrati unicamente al pontefice e alla legge: ai magistrati ordinari viene estesa la cittadinanza vaticana durante il corso del loro servizio giurisdizionale. I compiti di polizia giudiziaria sono svolti dal Corpo della Gendarmeria, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Negli altri capi della riforma si tratta dei requisiti per la nomina pontificia dei magistrati ordinari, della durata della carica e della composizione del Tribunale, dell’iscrizione all’albo degli avvocati.

Sui temi della riforma interviene anche Giuseppe Pignatone, Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano: “Uno dei criteri ispiratori del nuovo ordinamento – dichiara Pignatone in un’intervista all’Osservatore Romano – è la convinzione che l’indipendenza dei magistrati e la loro capacità professionale sono condizioni indispensabili per ottenere quei risultati di giustizia indicati da Papa Francesco nelle sue premesse”. L’ex Procuratore Capo di Roma, prima di rimarcare l’attenzione riservata al diritto di difesa, sottolinea che le specifiche norme relative all’Ufficio del Promotore di giustizia sanciscono “la distinzione tra magistratura giudicante e requirente”.

APERTURA DELL’ANNO GIUDIZIARIO VATICANO

IL NUOVO ORDINAMENTO GIUDIZIARIO VATICANO